Nota congiunta Comune e Ircer:

“Trovato il possibile accordo per la prosecuzione delle attività della RSA di Recanati
Si sono susseguite a ritmo incessante le trattative che hanno visto impegnati il Comune di Recanati e l’IRCER nella difesa della RSA
È di poche ore fa la conclusione dell’accordo per la prosecuzione delle attività della RSA, preceduto da un lungo e tortuoso percorso negoziale tra ASUR, IRCER e Comune di Recanati, impegnato come facilitatore, senza contare quello dei lavoratori e delle lavoratrici, preso in carico più energicamente dai Sindacati.
In una delibera approvata al termine del Consiglio Comunale di ieri, infatti, in cui il tema della locale RSA era emerso dalla voce di più consiglieri, si legge che è interesse di tutte le istituzioni e gli enti implicati arrivare a una soluzione transitoria, avendo in mente l’utilità del servizio e il benessere degli ospiti.
Le strutture Residenziali per anziani come le Residenze Protette e le Case di Riposo hanno infatti un elevato livello di integrazione socio-sanitaria accogliendo, temporaneamente o permanentemente, anziani autosufficienti e non, con esiti di patologie fisiche, psichiche, sensoriali o miste stabilizzate, non curabili a domicilio ma che non necessitano di prestazioni sanitarie complesse come quelle erogabili all’interno di un ospedale. Quindi una struttura con caratteristiche non sovrapponibili ad altre, che fornisce un servizio alla popolazione recanatese molto richiesto e necessario.
La logica avrebbe voluto che l’ASUR, anche a fronte della dichiarata disponibilità della Fondazione IRCER, in qualità di gestore di una Residenza Protetta per Anziani nel Comune di Recanati, potesse richiedere in via diretta a tale Ente una collaborazione per l’utilizzo di personale a carattere temporaneo, in attesa del nuovo bando. Tanto più per via della prossimità spaziale, perché le due strutture operano in porzioni di uno stesso immobile, una delle quali concessa in comodato gratuito all’Area Vasta n. 3. Tuttavia questa soluzione trovava qualche intoppo a carattere amministrativo, tenuto conto della complessità dei rapporti tra istituzioni pubbliche con differente natura e un ente privato, quale è la Fondazione.
Il Comune di Recanati ha espresso fin da subito l’interesse affinché tale servizio restasse nel territorio, ponendosi nel ruolo di facilitatore nei rapporti di collaborazione tra ASUR Area Vasta 3 e l’IRCER, preso anche atto che la Fondazione IRCER ha interesse a professionalizzare il proprio personale, impegnandosi con utenti che necessitano del più elevato livello di tutela e assistenza sanitaria propria delle R.S.A.. Impegno che la Fondazione IRCER ha deciso di mettere in campo nonostante sia già fortemente gravata dai maggiori oneri organizzativi e più specificamente assistenziali discendenti dalle note vicende pandemiche.
La trattativa ha richiesto numerosi passaggi, arrivando sul filo del rasoio a trovare una composizione, quando l’allarme suscitato dalle dimissioni e dai trasferimenti di alcuni pazienti ha alzato il livello della preoccupazione. È nelle ultime ore che il negoziato ha avuto un esito che salvaguarda almeno dal pericolo della totale dismissione del servizio che sembrava materializzarsi nell’aria. Al momento sono 13 gli anziani ancora presenti in struttura, ma vale la pena ricordare che nel periodo pre-pandemico i posti letto residenziali disponibili erano nel numero di 40.
L’Ircer, consapevole del ruolo sociale e dell’importanza per le famiglie Recanatesi del mantenimento del servizio RSA, fin da subito si è fatta parte attiva proponendosi per una temporanea collaborazione con il proprio personale (avrà infatti un incarico ad interim) che permetterà di arrivare a una soluzione più stabile tramite l’emanazione di un bando di affidamento del servizio ad un nuovo gestore.
Resta aperto, seppure qualche spiraglio si vede anche in questa direzione, il problema dei lavoratori e delle lavoratrici che oggi si vedono scadere il proprio contratto di lavoro con la cooperativa che da mesi non eroga gli stipendi. Le dichiarazioni da parte dell’Asur Regionale appaiono confortanti. L’augurio è che la vertenza si componga anche per questa parte in causa. In ogni caso ed in attesa che l’ASUR emani il nuovo
bando per l’affidamento del servizio RSA, le rappresentanze sindacali dei lavoratori stanno definendo con l’IRCER i termini per l’assunzione a tempo determinato dei lavoratori che rimarranno senza impiego, la formula individuata sarà necessariamente del distacco del personale, poiché sussistenti i requisiti fondamentali dell’istituto, ovvero, la temporaneità e l’interesse del distaccante.
Sembra dunque al momento scampato il pericolo di una chiusura della RSA ma resta alto il livello dell’attenzione ai problemi che, sebbene in modo riservato ma costante, hanno richiesto l’impegno di numerosi rappresentanti delle istituzioni per poter essere composti nel modo meno impattante possibile”.

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2 commenti

  1. da persona che ignora chiedo, perchè per l’RSA c’è stata tutta questa mobilitazione e per l’SRR no? Esistono lavoratori e pazienti di serie A e di serie Z?

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