La situazione più difficile riguarda le strade di campagna dove in molti punti si sono verificate frane e smottamenti che in qualche caso impediscono il transito, ma si sta già iniziando a intervenire per ripristinare la circolazione.
Per fortuna la situazione è del tutto regolare nelle scuole a parte qualche piccola infiltrazione che non crea problemi al normale svolgimento delle lezioni.”
Il vice sindaco Mirco Scorcelli fa il punto della situazione:
A seguito delle avverse condizioni atmosferiche e delle abbondanti piogge, ieri alle ore 17,00 è stato aperto il COC.
Sono stati al lavoro per quasi tutta la notte, 10 operai comunali, 3 tecnici, 6 agenti di Polizia Locale, 2 volontari della nostra Protezione Civile.
Sono stati al lavoro per quasi tutta la notte, 10 operai comunali, 3 tecnici, 6 agenti di Polizia Locale, 2 volontari della nostra Protezione Civile.
Sono state chiuse a seguito di segnalazioni varie strade che poi sono state riaperte:
Flli Farina (riaperta ore 21); Le grazie – S. Pietro; S. Croce; Fonte del Ponte (Cingolani); Torrette; Valle Memoria; Corridoni; Bagnolo; Acquara
Restano ancora chiuse: Sampaolese; Canepina; Via del Potenza; Montefiore.
Flli Farina (riaperta ore 21); Le grazie – S. Pietro; S. Croce; Fonte del Ponte (Cingolani); Torrette; Valle Memoria; Corridoni; Bagnolo; Acquara
Restano ancora chiuse: Sampaolese; Canepina; Via del Potenza; Montefiore.
Tre famiglie rimaste isolate in zona Fontenoce sono state ricollegate con le strade principali.
Sono attualmente chiusi per verifiche parchi e cimiteri.
Si sono verificati inoltre allagamenti di alcune cantine di privati
Sono attualmente chiusi per verifiche parchi e cimiteri.
Si sono verificati inoltre allagamenti di alcune cantine di privati
9 commenti
Il maltempo c’entra solo parzialmente le strade rurali di Recanati erano già in uno stato vergognoso piene di solchi buche e smottamenti. Potevano e dovevano essere sistemate durante la bella stagione e dopo un I verso eccezionalmente secco. Ma c’erano da fare giochetti innocenti in piazza……
Pienamente d’accordo…zona Chiarino il fossato che costeggia l’astea ha straripato in mezzo alla strada un palmo di fango, rami rotti grossi, chiamato più volte il consorzio di bonifica per pulire il fossato , raccolta firme per sistemare la strada, non si è fatto sentire e vedere nessuno…
Si infatti sono cadute solo 4 gocce, commento ridicolo
Il criminale disinteresse per le più elementari opere di manutenzione di strade e fossi era stato ampiamente denunciato anche prima di questo evento che sarebbe stato meno catastrofico se gli interventi fossero stati fatti nei tempi e modi opportuni. I geologi dicono le nostre stesse cose da decenni nel disinteresse e indifferenza generali. In campagna cìè ancora gente che non può uscire di casa perchè la strada ha solchi profondi un metro e il resto è fango. L’importante è fare passerelle , la manutenzione non fa notizia le inaugurazioni e le mostre si.
se abiti in campagna comincia a pulire il tuo fosso e potare i tuoi alberi anziché chiedere sempre che venga fatto con i soldi dei cittadini
ogni volta la stessa cosa….aspettiamo la bomba d’acqua poi si ripulisce.
Ormai è modus operandi, se per 1-2 anni non ci sono alluvioni il comune risparmia poi rimette tutto con gli interessi quando succedono queste cose.
Sarebbe troppo logico pulire e sfalciare dove necessario tutto gli anni.
Dopo piace a tutti parlare di disastro immane, evento catastrofico etc. per elemosinare qualche aiuto alla regione che poi vanno a finire chissà dove.
Prima di sistemare le strade rurali occorre fare e mantenere i fossi nei terreni a confine altrimenti è solo uno spreco di soldi pubblici, fate i controlli e le milte a chi non rispetta le norme. La maggior parte dei terreni sono arati fino a bordo strada. È ovvio poi che quando piove le strade vengono devastate. Figuriamoci cosa può accadere in casi eccezionali come questo…
In passato erano i privati a pensare ai bordi delle strade
Ma fateci il favore…questa volta il Potenza non ha esondato ma ha comunque portato a mare una massa di vegetazione e tronchi trascinati dalle sponde abbandonate da anni alla faccia della strepitosa ciclovia costata un patrimonio. A breve rischia di finire come quella di trenta anni fa cioè nell’alveo del fiume