Adelio Bravi è lo psicologo a cui inizialmente si è rivolta Maura Nardi, quando a 36 anni ha deciso di non poter più andare avanti e ha intrapreso il suo percorso di transizione trasformandosi da un lui a una lei. Il professionista maceratese ci racconta – naturalmente solo ed esclusivamente a seguito di una precisa liberatoria che lo svincola dal segreto professionale, seppur con alcuni limiti – come Maura si sia rivolta a lui ritenendolo, forse, in quel momento l’unica persona che conosceva che poteva darle una mano.

Quando è venuta da me era già abbastanza informata e mi si è presentata in modo problematico mettendo sul tavolo la sua condizione con l’obiettivo di capire meglio che cosa poteva fare perché chiaramente era molto in difficoltà. Si rendeva perfettamente conto che una cosa del genere rappresentava un fulmine a ciel sereno perché lei non aveva mai nemmeno accennato di questa sua difficoltà a nessuno. Oltretutto a quell’epoca lui aveva già i suoi problemi determinati dalla cecità”.

Bravi ha seguito Maura nel suo iniziale coming aut preparandola per essere preso a carico dal centro specialistico di Bologna dove poi ha proseguito il lungo percorso di transizione sino ad arrivare ad avere in tasca una nuova carta d’identità che prende atto del suo nuovo stato sociale. “L’inizio del percorso – precisa Bravi – prevede una valutazione che accerti che non si tratti di un capriccio o, peggio ancora, della manifestazione di un problema psicologico diverso e più grave che non c’entra nulla con il sesso, e cioè potrebbe essere anche sintomo di una patologia se non corrisponde ad un vissuto reale. Ma, sin da piccolissima Maura – continua Bravi – si sentiva strana, inadeguata rispetto al modello che le veniva proposto, ha sentito questa discrasia tra il suo sentire e il suo corpo e non riguarda la sfera della sessualità ma è proprio una questione di identità di genere che è cosa ben diversa dalla sessualità. Quando era un uomo non era omosessuale, ma in realtà non aveva nessuna sessualità proprio perché il tutto era bloccato da questa discrasia, cioè dalla differenza fra come si sentiva e quel corpo che non le apparteneva. Anzi, finché non ha preso questa decisione, lei in realtà ha contrastato fortemente questa cosa che sentiva dentro di sé assumendo anche una serie di atteggiamenti, modi di comportarsi e un linguaggio che erano estremamente maschili. Lo faceva per iper compensazione, e cioè nel tentativo di bloccare questa cosa dentro di sé mostrava ed accentuava un macismo molto forte e a tratti anche aggressivo quando, invece, la sua vera natura la portava a voler essere molto diversa, a prescindere dall’aspetto fisico, ma anche dal punto di vista psicologico”.

Oggi Maura è molto cambiata “ed è finalmente diventata se stessa, quello che è in realtà, che è sempre stata ma che non ha mai potuto manifestare proprio perché lei ci ha sempre lottato contro a questa sua tendenza – conclude Bravi. E’ riuscita fare un’operazione straordinaria perché quanti di noi sarebbero in grado di fare una cosa del genere? Si è detta che era ora di smettere di fingere e di essere quella che realmente era, costi quel che costi. All’inizio è stato molto molto difficile e per fortuna accanto a lei c’è stata una famiglia straordinaria quando si è resa conto che effettivamente questo era un problema vero e serio per Maura”.

Share.

Radio Erre - La Radio che parla e fa parlare | Società Cooperativa Chiostro S. Agostino, 2 62019 Recanati | MC C.F-P.IVA 00351460431 | Tel: 0717574429 | E-mail: radioerre@radioerre.net | PEC: radioerre@pec.it

6 commenti

  1. Pifferaio odontotecnico on

    Ed eccoci alla Terza puntata della sit-com ” Maura ed Emanuele”. Quanti di noi sarebbero disposti a RIVOLUZIONARE la propria vita? Secondo me solo coloro che non si sentono “normali”.

  2. Secondo il mio parere, penso sia il caso di chiudere questo argomento, altrimenti si da l’impressione che Maura debba per forza giustificare ciò che ha fatto.
    Da persona civile, non posso fare altro che rispettare la scelta di Maura, augurandole tutta la felicità possibile. Non è il primo caso ne sarà l’ultimo. La notizia oramai è ben recepita, rispetto per tutti purché non danneggino altri. Ancora felicità.

  3. Un applauso a questi ragazzi e un augurio di lunga e felice vita . Maura ,la vita, l’aveva già dovuta rivoluzionare a seguito della malattia.
    Un esempio di intelligenza e coraggio per chi si lamenta solo perché non può andare in vacanza !!!

Lascia un Commento

Exit mobile version