Gi operatori della struttura tornano a far sentire la loro richiesta di aiuto perchè l’Area Vasta 3, dal 1 maggio, gestirà direttamente con propri operatori la SRR (Servizio residenziale Riabilitativo psichiatrico) mentre il personale oggi in servizio, dipendenti della Cooperativa Trasimeno Abilita, sarà licenziato. 

La gravità della questione sta nel modus operandi, in quanto non tiene conto delle esigenze terapeutiche dei pazienti e della relazione instaurata con gli operatori fino ad oggi (trattasi di struttura aperta nel 2000) e delle conseguenze psicologiche di tale cambiamento repentino. Non è stato previsto infatti un adeguato periodo di affiancamento in cui i ragazzi possano essere accompagnati senza subire traumi psicologici. 

 

Ecco la nota del personale educativo:

“Siamo qui ad insistere per trovare una soluzione per aiutare i nostri ragazzi e supportarli in questa fase di cambiamento.
Sembra sia stato previsto uno pseudo affiancamento degli operatori asur che arriveranno in questi ultimissimi giorni di aprile. (ad oggi non si è visto nessuno). A nostro avviso non è sufficiente e risulta solo un modo per arginare il problema.

Al momento come dipendente sono rimaste solo 2 infermieri, generalmente erano 5 oss e 3 educatori più un responsabile, tutti provano a rassicurare i ragazzi che il passaggio non sarà pesante per loro, non solo la parte educativa. Il servizio infermieristico è garantito h 24, i ragazzi  sono molto preoccupati di questo passaggio quindi anche oss ed infermieri contribuiscono al loro supporto.

Chiediamo di nuovo che possano essere lasciate alcune figure, come ad esempio noi educatori (che abbiamo un ottima relazione con gli ospiti) che possano supportare e sostenere i ragazzi in questo momento difficile.

Chiediamo la permanenza per almeno 15 gg o 1 mese in modo da poter assicurare ai ragazzi presenza e supporto costante e facilitare il passaggio.
Possibile che Area Vasta 3 non possa fare un accordo con la cooperativa uscente? Quest ultima non si è preoccupata minimamente del passaggio di consegne e del trauma che genera sugli ospiti un cambio in blocco del personale. Si ritiene doveroso da parte di una cooperativa che da anni si occupa del sociale, prendere in considerazione tali aspetti e non solamente l aspetto economico.

Possibile che non si possa trovare un modo per poter intervenire in maniera tempestiva ed efficace in questa situazione?
Se vi sono le reali intenzioni da entrambe le parti, siamo sicuri che si possa trovare una soluzione valida.

Possibile che alla fine siano sempre i più deboli a rimetterci?”

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32 commenti

  1. Situazione vergognosa quella nella quale versano ospiti e operatori della srr. A nessuno interessa nulla, né all’asur, né alla cooperativa, né alla politica e nemmeno alla società civile. In fondo solo solo dei matti con i loro guardiani. Rispetto alla foto pubblicata, me la ricordo un tantino più decadente la struttura dentro l’ospedale, ma forse è tanto che non ci passo da quelle parti…

    • Non è la struttura all’interno dell’ospedale , na quella di via piaggia Castelnuovo . Quei ragazzi non sono solo dei matti, sono persone fragili che hanno bisogno di tanto rispetto, rispetto che nessuno gli riserva viste le decisioni prese. I prossimi chi saranno, quelli della RSA!

  2. Se nel 2022 l’economia,la politica, l’incuria totale in cui versa la sanità pubblica passano sopra come un carro armato alle esigenze dei cittadini , significa che siamo davvero alla frutta!!! Tanto più in questo caso dove siamo di fronte a PERSONE tanto tanto fragili e non in grado di gestirsi; da parte delle istituzioni TUTTE”dovrebbe” esserci maggior consapevolezza e capacità di prendere le decisioni migliori affinché i malati possano migliorare e vivere una vita decente,non peggiorata!!!!!

  3. Oggi ci siamo dimenticati la sensibilità ,l’empatia verso gli altri ,in particolare i più deboli : all’Asur, come i politici locali e regionali dovrebbero essere i primi ad usare queste caratteristiche,dove sono?????

  4. Giusto!! Bisogna soltanto fare qualcosa di buono per queste persone che hanno bisogno di figure vicino a loro che li seguono e danno loro fiducia. Non si può cambiare il personale dalla sera alla mattina con indifferenza, perché si peggiora soltanto la situazione. Questo è un concetto che la Asur dovrebbe sapere.

  5. Le esigenze di certi soggetti non dovrebbero essere maggiormente tutelate?la politica a cosa serve sia locale che regionale?Ma più di tutto penso sia l’Asur che”dovrebbe”prendere le decisioni migliori, in particolare quando si tratta di PERSONE gia’ tanto fragili

  6. Queste persone vanno tutelate. oggi tocca a loro e domani? A chi toccherà? E se ci fosse un nostro fratello dentro la Struttura? Un genitore, un figlio? Non è così lontana da nessuno di noi questa realtà.

  7. Queste persone vanno tutelate. Oggi tocca a loro e domani? A chi toccherà? La gestione delle strutture residenziali riguarda ogni singolo cittadino. La sanità siamo tutti noi.
    Mi chiedo… Se al posto loro ci fosse mio fratello? Mio padre o mia madre? Mio figlio? Sarei indignata! Come lo sono oggi per queste persone.

  8. Mi sembra una situazione intollerabile in cui le esigenze ed i bisogni delle persone più deboli vengono totalmente ignorati e gli operatori sanitari vengono trattati come numeri da spostare in base alle esigenze amministrative. Il Servizio Sanitario Nazionale dovrebbe mettere al centro della propria azione il benessere delle persone, in tutte le declinazioni possibili. Possibile che non ci sia nessuno che possa intervenire?

  9. Il dialogo nasce da un atteggiamento di rispetto verso un’altra persona, dalla convinzione che l’altro abbia qualcosa di buono da dire; presuppone farespazio, nel nostro cuore, al suo punto di vista, alla sua opinione e alle sue proposte. Dialogare significa un’accoglienza cordiale. Credo che in questo caso sia mancato il dialogo e l’informazione. Il tutto a discapito di ospiti e operatori.

  10. Alla politica non gliene frega niente di gestire le cose con raziocinio e intelligenza. Con senso di responsabilità e con quella che dovrebbe la diligenza del buon padre di famiglia. Siamo pedine, spostate e usate come tali, se non addirittura intralci ai miseri giochini di potere dei politici o, perlomeno, di buona parte di essi. Quand’anche, non siano essi stessi pedine o burattini, in rappresentanza di altri poteri, soprattutto quelli economici rappresentati in primis dalle banche. Esercitano il potere del loro piccolo orticello, contenti di poter comandare e disporre come dei despoti. Persone deliranti e affamate di potere, che però gli è impossibile gestire. Dietro di loro spesso e volentieri c’è solo devastazione. L’indifferenza di molti sarà la fine per tutti!

  11. Penso che per il bene dei pazienti, sia fondamentale la collaborazione tra Asur e la cooperativa. Così anche i pazienti si troveranno più a loro agio.

  12. Queste strutture andrebbero supportate per mantenere i rapporti tra educatore e paziente….in questi casi la continuità è fondamentale per la serenità degli ospiti del centro!

  13. Purtroppo è così,nella vita ci rimettono sempre i più deboli,vi sono tante teorie di cui è bello parlare ma alla fine è quello che conta sono gli interessi di quelli che sicuramente non sono i più deboli…

  14. anna maria fedeli on

    Pensavo e speravo che la situazione dal periodo in cui era vivo mio fratello Augusto Fedeli fosse migliorata. Per l’amministrazione comunale di Recanati e per la USL competente (allora si chiamava così) mio fratello non è mai esistito, non hanno mai neanche risposto alle mie istanze se non quando interessai del caso il giudice tutelare. E comunque mio fratello ha sempre pagato imposte e tasse a questo comune (come contribuente invece esisteva e come….) per morire nella RSA di San Ginesio nel 2001.

  15. Nessuno ha mosso un dito…. sindacati spariti…. amministrazione comunale assente ..Asl non pervenuta…. ragazzi e personale considerati meno di niente….tutto quello fatto fino ad oggi buttato via come carta straccia…..

  16. Purtroppo no signora Anna Maria Fedeli, la situazione è addirittura peggiorata. Sarebbe interessante pubblicare le foto della struttura nella quale vivono attualmente gli ospiti, e non quella che correda l’articolo, per comprendere il degrado al quale sono costretti. Muri scrostati e sporchi, due docce per quindici ospiti, nessuna stanza per attività laboratoriali. La psicologa presta il suo servizio in una stanza adibita a ricovero materiale. Se ne potrebbe dire ancora. È dignitoso questo? Dove sono le istituzioni, dove l’asur, dove la regione? La cooperativa si è dimostrata negli anni incapace è negligente. Ogni mese per gli operatori percepire lo stipendio era un’impresa. E di questo erano perfettamente a conoscenza asur e regione. Lo spazio ricavato nel vecchio reparto di pediatria dell’ospedale di Recanati era in disuso da anni prima che vi si trasferisse la srr, ma era una situazione di emergenza dovuta al terremoto la sua nuova ubicazione. Emergenza che ormai si è fatta normalità visto che sono passati quasi sei anni. E in tutto questo ginepraio sindacati dove sono? Tutti bravi a parlare e sostenerci i politici sotto elezioni. Poi magicamente spariscono. Questa è la situazione signori

  17. Ma perché sono sempre i più deboli e vulnerabili a dover pagare x le scelte prese con leggerezza, senza nessuna valutazione delle ripercussioni sui soggetti fragili che nel tempo sono riusciti ad avere un equilibrio? Tutto questo spazzato via in un momento, facendo ripiombare nell’angoscia queste PERSONE. Un minimo di buon senso e umanità noo?

  18. Mayra Carolina on

    In una realtà dove il settore terziario è il principale bacino del PIL e in una delle nazione più anziane dell’Europa, noi cittadini non abbiamo ancora compreso il profondo concetto di cura.
    Parlo di cittadini perché qui non sono i piani alti, che rimangono anche loro cittadini, ma l’amministrazione locale e chiunque ignora il fatto a esserne responsabile.
    Qui si sta dimenticando che questi centri non sono delle caselle da spuntare, ma luoghi con cui lo stato offre un servizio alla società, grazie a quelle persone che hanno scelto di fare questo mestiere (infermieri, educatori, OSS, ecc). Profili che dovremmo ringraziare e tutelare, non lasciarli per strada e farli pregare di proseguire il proprio lavoro per amore dei loro pazienti. Pazienti e familiari che molte volte sono soli e trovano nei loro compagni e negli operatori una famiglia.

    • Bruttissima situazione sia per i pazienti, sia per il personale lavorativo .. Spero che la situazione si risolva nel migliore dei modi per entrambi

  19. Ilenia De Gaspari on

    “che il dolore degli altri è dolore a metà”
    Ancora una volta il fragile viene lasciato fragile senza possibilità di parlare, senza possibilità di esprimersi.
    Così avvengo decisioni come questa che non tengono conto affatto dell’importanza dell’aver costruito nel tempo una rete di relazioni, aver condiviso progetti e inciampi con quegli stessi operatori che alle volte sono diventati anche per alcuni di questi ospiti Famiglia.

    Ma proprio perché passano gli anni e il dolore degli altri continua ad essere dolore a metà rivoluzionate questo schifo e tentate un cambiamento.
    Di fondo si richiede almeno un semplice, doveroso, dignitoso, umile inserimento a supporto dei più fragili.

  20. Queste persone deboli hanno bisogno di continuità, nn possono avere un cambio così brutale.
    Possibile che nn lo capiate, possibile che nn capiate che loro si affezionano alle persone che li curano da tanti anni.
    Solo chi nn hs avuto, per loro fortuna, a che fare con persone così difficili nn capiscono.
    Dal di fuori tutti sono bravi a chiacchierare, e nn tengono conto delle esigenze di questi ragazzi.

  21. La politica taglia continuamente i fondi alla sanità e, tra questi, on particolar modo quelli alla salute mentale, la cenenerentola.
    Le cooperative sono tali solo nel nome. Fatte salve alcune piccole e sparute realtà, sono imprese a tutti gli effetti il cui scopo è il profitto.
    Mettendo insieme politica menefreghista e privato sociale votato al denaro, viene fuori una situazione in cui gli operatori sono sfruttati, malpagati (pagati?) frustrati nella professionalità e nell’umano.
    Gli ospiti, i pazienti, gli utenti, per i quali tutto l’interesse è esaurito nella ricerca del modo giusto di nominarli, subiscono il peso di tutto questo. Non fosse per la professionalità e l’umanità degli operatori (che reggono gran parte del peso sulle loro spalle).
    Occorre chiamare le cose con il prprio nome: negligenza da parte della politica e di chi governa a più livelli la pubblica cosa è disinteresse, ovvero interesse ai propri interessi di chi gestisce i servizi

  22. Vogliamo dire due parole anche sul centro diurno Alzheimer chiuso da anni con la scusa del Covid e mai più riaperto?

    • …e non è l’unico Centro ad essere stato chiuso con il Covid e non ancora riaperto, mentre si inaugurano altri centri come quello per ragazzi autistici “L’Infinito”…

  23. Ancora una volta ,le istituzioni dimostrano di non tenere in considerazione i diritti di persone che avrebbero in realtà bisogno di essere supportate economicamente e soprattutto di non venire sottratte dell’aiuto psicologico ed affettivo dei bravissimi ragazzi e ragazze che li seguivano,che tra l’altro,si troverebbero all’improvviso senza un lavoro! Che tristezza! Spero in una risoluzione positiva della vicenda!!

    • Comprendendo il senso del suo commento, mi permetto di precisare, per chiunque leggesse, che i bravissimi ragazzi e ragazze sono professionisti formati che offrono oltre all’affetto, competenze e professionalità, ma che vengono tritati nel meccanismo burocratico che nulla ha di etico.
      Sottopagati (quando pagati), non tutelati.
      Questa è solo una parte di cio che accade ed accadrà col progressivo e massivo depotenziamento e definanziamento dei servizi sanitari e sociali.
      Ulteriore aggravio costituiscono poi le gestioni dei servizi.

      • In che società viviamo?
        Gli interessi sono solo ed esclusivamente economici e a pagarne le conseguenze sono le persone più deboli e per i quali l’interesse è pari a 0.
        Conosco quei ragazzi..conosco le persone che lavoravano nella struttura e l’amore che hanno dato alla causa…
        Tutto perso..e tutto perso nel nome di interessi esclusivamente aziendali e non umani.
        Che schifo

  24. Dipendente a spasso on

    Purtroppo….il 30 tutti a casa, per quanto riguarda il personale, per i ragazzi dico so lo che vi porterò sempre nel ❤️❤️❤️

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