È morta sabato scorso, a 94 anni compiuti il 9 gennaio scorso, Naide Papetta, vedova di Franco Cingolani. L’annuncio della sua morte è stato dato ad esequie avvenute dai suoi figli Patrizia e Luigi.

La Papetta era una poetessa e scrittrice: suo il libro “I segreti dell’anima”, poesie e riflessioni sulla sua vita a Recanati insieme al suo compagno Franco, a cui il libro stesso è dedicato, noto in città per la sua attiva militanza alla lotta partigiana per la quale, dopo essere stato catturato dai tedeschi, rischiò anche di essere fucilato. Una volta a casa s’impegnò nel sindacato e insegnò. alle elementari di Castelnuovo e poi, negli anni sessanta, alla Gigli. Anche Naide aveva sempre condiviso con lui l’impegno politico ed era stata per tanti anni presidente onoraria dell’Anpi, carica che poi ha assunto anche la figlia Patrizia.

Nel 2018, in occasione del giorno della memoria, aveva presenziato alla presentazione del libro “Quel cappotto rosso” che i ragazzi della 5 classe della Scuola Primaria di San Vito hanno scritto a più mani, guidati dalle insegnanti Antonella Maggini e Cristina Capellino, in cui si narra proprio la storia della sua amicizia e solidarietà con una famiglia ebrea. Sempre in quell’anno aveva conseguito l’onorificenza di cittadina benemerita per “aver contribuito con i suoi racconti e i suoi scritti a far conoscere alle giovani generazioni la storia del passato con testimonianze avvincenti e vissute direttamente”.

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