Anche Porto Recanati, attraverso il sindaco Michelini e l’Amministrazione comunale, chiede verità e giustizia per Giulio Regeni.
La voce del Paese e delle sue Istituzioni deve levarsi accanto a quella della famiglia Regeni, che lotta senza sosta dal giorno zero e non deve essere lasciata sola.
Il 25 gennaio 2016, il giovane ricercatore italiano Giulio Regeni scompariva al Cairo. Qualche giorno dopo, il 3 febbraio, veniva ritrovato il suo corpo senza vita, martoriato da atroci torture.
Sei anni dopo, ci sono quattro ufficiali dei servizi segreti egiziani, il generale Tariq Sabir, i colonnelli Athar Kamel e Usham Helmi e il maggiore Magdi Sharif rinviati a giudizio dal Gup di Roma.
Quello che ancora manca è il processo, ancora tutto da fare perché gli indirizzi degli imputati non sono a disposizione dei magistrati italiani.
Quello che ancora manca è la verità.
Quello che ancora manca è la giustizia.
Anche questa città non smetterà di chiederle.
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1 commento

  1. Non si tiene mai abbastanza alta l’attenzione per questo caso terrificante su cui la politica estera italiana non sembra particolarmente incisiva.

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