Rispetto alla questione ormai nota e annosa dell’inquinamento del laghetto Volpini, vorremmo sottolineare il fatto che seppur di fronte ad una questione di interesse pubblico quale è la tutela dell’ambiente, della salute e di tutti gli aspetti sociali ad esse legati, ci troviamo in un contesto dove le cause che determinano l’inquinamento avvengono in aree private. Occorre quindi valutare bene anche i doveri che i privati hanno nella cura e nella rimozione delle cause che alimentano tale inquinamento. Andrebbero pertanto invitate al tavolo tecnico tutte le proprietà coinvolte, nessuna esclusa, ovvero, anche i proprietari del laghetto e delle aree circostanti il fosso, compreso il complesso residenziale affianco all’Hotel House.

Apprendiamo che una delle proposte del tavolo sarebbe quella di effettuare uno studio di fattibilità per riportare il fosso della Vena su un tracciato autonomo, ritornando quindi alla situazione naturale dello stesso; infatti il fosso inizialmente non entrava nel laghetto. Da questo punto di vista sarebbe anche utile capire chi ha deciso e quando, di deviare il corso del fosso (anziché arrivare nella pineta), facendolo convergere nel laghetto cosa che tra l’altro non sarebbe consentita dalla legge.

Ci auguriamo che si trovi una soluzione che ripristini il percorso originario del fosso e soprattutto che si intervenga in maniera risolutiva sul sistema fognario dell’Hotel House; riteniamo infatti che lo studio di fattibilità non dovrà limitarsi alla sola deviazione del fosso, ma si dovrà occupare attivamente di individuare una soluzione efficace ed efficiente per il sistema fognario privato/pubblico nel suo complesso.

Purtroppo in passato altri tavoli tecnici non hanno saputo dare una risposta definitiva al problema che è rimasto lì tale e quale, senza fare luce sulle cause e sulle responsabilità che lo hanno provocato.
Per questo speriamo che il percorso avviato non si concluda come quelli che la città ha già sperimentato, cioè in un nulla di fatto.
Partito Democratico Porto Recanati

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