Il Cobas -Santo Stefano – si ritrova ancora una volta a manifestare pubblicamente il

dissenso dei lavoratori nei confronti delle politiche adottate da Kos Care.

Al di là dei motivi oramai noti (stipendi fermi al 2007, discriminazione salariale per i

lavoratori assunti in data successiva al 2013, aumento dell’orario di lavoro non retribuito,

turni di lavoro), riteniamo inaccettabile la condotta di una direzione che non ci riconosce

quale interlocutore sindacale, adducendo motivazioni inverosimili, come mettere in dubbio

che i lavoratori abbiano effettivamente preso l’iniziativa di auto-organizzarsi in un sindacato

di base.

E’ inaccettabile che Kos Care tenti di sbarazzarsi in questo modo di un movimento (che

rappresenta approssimativamente il 40% dei lavoratori sindacalizzati del Santo Stefano di

Porto Potenza Picena) che chiede condizioni di lavoro più dignitose.

La nostra mobilitazione pertanto non avrà fine finché Kos Care non cambierà drasticamente

le sue politiche nelle relazioni sindacali.

Rinnoviamo la nostra richiesta di intervento da parte della giunta Acquaroli che, nonostante

il ruolo di garante dei servizi erogati per conto del sistema sanitario regionale, finora non ha

speso una singola parola sulla vertenza Kos Care, salvo promettere soldi.

Avevamo invitato le altre organizzazioni sindacali all’iniziativa di oggi ma, per ragioni che

non abbiamo capito, hanno preferito non aderire.

Cgil, Cisl e Uil fanno riferimento all’importanza del tavolo regionale ma Kos Care, con i

suoi ricavi ben più ampi rispetto a quelli di altre strutture presenti sul territorio marchigiano,

rappresenta un unicum all’interno del panorama regionale, e come tale andrebbe affrontato.

E ne dovrebbero essere contestate le sue politiche di sfruttamento, anche attraverso la

partecipazione a iniziative come quella di oggi.

Rinnoviamo tuttavia, in previsione dello sciopero regionale ventilato da alcune sigle

sindacali, la nostra proposta di avviare un percorso unitario con tutte le altre organizzazioni

sindacali per il prosieguo della vertenza. A partire da un’assemblea unitaria, da tenersi

quanto prima, alla presenza di tutti i lavoratori della sede di Porto Potenza Picena e dei

centri ambulatoriali.

RSA COBAS – SANTO STEFANO –

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