Il Consiglio di Stato ha oggi pubblicato la sentenza relativa al ricorso delle parafarmacie delle Marche contro la decisione della Giunta regionale che impediva l’esecuzione dei test rapidi alle parafarmacie dopo un’iniziale delibera autorizzativa.

La questione si trascina dallo scorso aprile, allorché una delibera della regione dava il via libera alle parafarmacie delle Marche per eseguire tamponi antigenici per il rilevamento del COVID-19. A questa delibera si opponeva l’Associazione dei titolari di farmacia (Federfarma) che diffidava la stessa Giunta .

A seguito di tale diffida la Giunta faceva dietrofront e annullava la precedente decisione.

Le parafarmacie delle Marche sia attraverso le proprie sigle di rappresentanza, Movimento Nazionale Liberi Farmacisti, Federazione Nazionale Parafarmacie Italiane, Confederazione Unitaria delle Libere Parafarmacie Italiane e Unione Nazionale Farmacisti Titolari di sola Parafarmacia e come singole parafarmacie  si opponevano al ricorso davanti al Tribunale Amministrativo delle Marche.

Rappresentati legalmente dall’Avvocato Daniele Granara professore aggregato di Diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Genova e di Diritto regionale presso lo stesso ateneo e presso l’Università degli Studi di Urbino,, dopo il respingimento del ricorso da parte del TAR si appellavano al Consiglio di Stato.

Consiglio di Stato che oggi non dirime pienamente la questione ma fissa due punti fermi:

  1. i principi posti alla nostra attenzione sono rilevanti e necessitano di approfondimento, anche ricorrendo alla Corte di Giustizia UE, questo perché se ad eseguire i test in parafarmacia sono laureati come quelli che operano in farmacia e hanno i locali a norma, il diniego mal si giustifica nel corso di una emergenza sanitaria come quella causata dal virus
  2. esiste un danno patrimoniale

Le parafarmacie delle Marche e le Associazioni che le rappresentano esprimono il proprio apprezzamento per la sentenza che interpretano come una tappa importante di una battaglia di giustizia e libertà.

Battaglia che annunciano verrà combattuta sino in fondo anche a tutela di tutti quei cittadini che in questi ultimi mesi hanno faticato non poco per poter eseguire un test antigenico.

 

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