Con la realizzazione della nuova scuola Gigli, che sorgerà sulle ceneri di quella demolita due anni e mezzo fa, si dovrà mettere mano inevitabilmente alla nuova viabilità. Mentre il nuovo edifico scolastico si costruirà con i fondi del sisma, la sua demolizione, la sistemazione dell’area e di via del Donatore che collegherà la scuola con via Sirolo, sono a carico della casse comunali.

Ma in attesa che tutto questo complesso prenda forma con l’apertura del cantiere i residenti della zona segnalano che quando piove scende fiumi di breccia dal vecchio cantiere della scuola Gigli. Questo determina l’otturamento delle caditoie del sistema fognario.

In più c’è un albero ai margini della strada che sta per cadere, l’erba è alta perché non viene tagliata da tantissimo tempo.

Un residente ha più volte avvisato l’ufficio tecnico, ma dice che nessuno si è mai interessato di questa situazione.

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17 commenti

    • Nel corso dei miei anni ho appreso che nel privato si opera se si ha già un progetto approvato e in tasca, cioè in contanti, almeno tre quarti della spesa preventivata.
      Qui abbiamo fatto un bel pasticcio, abbiamo raso al suolo,speso per togliere le macerie e adesso bisogna attendere il 2022, non ricordo il mese, inoltre il prezzo finale dell’opera sarà superiore di almeno il 70% in più rispetto al preventivo, perché nel frattempo i materiali già sono aumentati mediamente del 45% e ad arrivare all’inizio dei lavori aumenteranno ancora, sempre se si riuscirànno a reperire. Comunque non è un problema tanto chi è che pagherà saranno sempre i Recanatesi, mentre chi seguirà i lavori sarà premiato dagli aumenti, perché la percentuale che intascherà sarà sempre la stessa, ma su un prezzo finale che sarà aumentato almeno il 55%. Se questo è il progresso avrei preferito buttare via l’aggiunta della cucina, che è stata la causa del distacco, che buttar giù una struttura solida, ma volutamente “lesionato dal terremoto”. Sì quello politico.

      • A Lupogrigio dico che in effetti abbiamo torto noi che perseguivamo il pareggio di bilancio, la conservazione dell’esistente, l’assenza di debito pubblico, la tutela ambientale quella vera. Vogliamo fare un breve excursus di scelleratezze nell’ultimo secolo? Sventramento di Montevolpino e apertura di Via Primo Luglio, demolizione del convento di San Filippo e costruzione dell’obbrobrio delle Poste, Biblioteca, ex Pretura, costruzione della scuola elementare Beniamino Gigli. Quest’ultima, degli anni 60, poteva ancora reggere ma giustamente il terremoto politico ha fatto sì che invece di demolire la cucina la si demolisse tutta con tanto di macerie da smaltire, tanto per salvaguardare l’ambiente. Visto che si è scelto di demolirla la si poteva ricostruire vicino alle altre scuole invece di costringere le madri a fare il giro di Recanati per portare i figli piccoli a scuola. Fare debiti? Ma tanto ci siamo noi costretti a pagare a piè di lista. Il sacco continua.

        • Mettiamoci anche la demolizione di Porta San Francesco a Recanati. Ma ricordiamoci che a Roma per fare Via della Conciliazione hanno sventrato Borgo Pio. Fascismo o Repubblica il sacco continua.

  1. Di alberi a rischio schianto ce ne sono almeno dieci a Recanati, tutti ripetutamente e inutilmente segnalati. Finora è andata bene ma se ci scappa l’incidente anche grave chi ne risponde?

      • Forse le sfugge la sostanziale differenza tra segnalazione e denuncia. A chi dovrei farle vedere, a un anonimo? Se dovesse succedere qualcosa di grave le segnalazioni scritte saranno esibite, allora sì, in tribunale.

        • Non faccia il finto tonto…Non le deve far vedere ad un anonimo. Deve dire a chi, come dove è quando le ha fatte. E lo può benissimo scrivere qui. Coraggio, voglio sapere ed imparare come si fa.

      • SI deve fare tutto il possibile on line e per segnalare alberi pericolanti bisogna andare personalmente all’Ufficio tecnico? In questo spazio si è più volte segnalato ad esempio che i due pini su Via Primo Luglio sono pericolosi. Questa è una segnalazione, non crede?

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