Un diniego senza motivazioni obiettive, secondo il primo cittadino lauretano che, per non lasciare senza Corsa la sua città, non ci ha pensato due volte a firmare un provvedimento d’urgenza dettato da motivazioni di sicurezza dell’ordine pubblico, potenzialmente a rischio di fronte ad un annullamento dell’ultima ora, dal momento che già molti cittadini e turisti erano intervenuti sul posto per assistere alla gara.
“Non è possibile che si contestino sistemi di sicurezza che per la legge sono a norma – dice Pieroni – Così come non è possibile che ciò che una commissione ha ritenuto valido due anni fa e, solo qualche settimana fa, anche per la città di Fermo, dove pure si svolge un Palio all’interno della città, non debba essere valido anche oggi per Loreto: le normative sono rimaste le medesime e sono state rispettate. Non si comprende perché i sindaci e comuni che amministrano debbano essere in balia della discrezionalità di alcuni componenti della commissione”.
Nello specifico, ciò che uno dei componenti la commissione ha osservato riguardava la distanza delle transenne metalliche dallo steccato a collo d’oca, la quale, tuttavia, non solo era entro i limiti di legge ma all’interno della commissione aveva già riscontrato il parere favorevole del rappresentante del Mibact. Un elemento oltretutto mai portato in discussione nella riunione precedente, nella quale erano state date altre prescrizioni al comune, tutte prontamente messe in opera. A quel punto Pieroni ha esercitato la sua facoltà di sindaco di poter decidere per il suo comune.
“Il mio è soprattutto un appello al Prefetto e anche all’ANCI – continua il Sindaco – perché i sindaci non siano lasciati soli nel prendere queste decisioni e fare questo tipo di scelta. Occorre mettere fine a questa prassi che non punta a cercare soluzioni ma solo a cercare cavilli: il sistema va cambiato alla radice, altrimenti noi amministratori ci sentiamo abbandonati dal sistema centrale nella gestione della cosa pubblica”.
3 commenti
Grande super abbronzato autoctono!!
Ancora una volta dall’alto della sua autorità ha preso il toro per le corna e con decisione unilaterale ( come con i profughi Afghani) ha risolto in men che non si dica il gravoso dilemma della corsa dei cavalli sfruttati per puro piacere dell’uomo e delle tradizioni medievali.
Tradizioni inventate ad uso turistico.
Vittimismo peloso, con il ritornello demagogico usato per ogni occasione dei “sindaci lasciati soli”. Meglio per lui che sia solo, perchè se qualcuno dovesse sindacare (sic!) le sue decisioni degli ultimi mesi, verrebbe bocciato più e più volte. Cominciando dalle tante concessioni di spazi pubblici, perciò tolti ai comuni cittadini e turisti, ad attività di privati.