Vive con grande trepidazione, ma anche aggrappato con tutta la sua forza alla speranza, ciò che sta accadendo in Afghanistan Padre Giuseppe Moretti, 83 anni, sacerdote barnabita recanatese, per 18 anni, anche se non continuativi, a Kabul, unico rappresentante della Chiesa cattolica in quella terra martoriata dalla guerra civile. Fu perfino ferito da una scheggia di un missile che cadde proprio nella sua abitazione.

“Teniamola viva questa speranza e per quello che possiamo interessiamoci di ciò che sta accadendo e poi chi ha fede dica una preghiera per un popolo che dal 1979 non conosce pace. Gli afgani sono essere umani che possono apparire simpatici o antipatici, ma sono essere umani che soffrono e noi abbiamo il dovere di star loro vicini ed aiutarli”.

A Tangi Kalay, sopra Kabul ha fondato anche la “Scuola di Pace” che ospita 2.500 bambini, dalle elementari sino al liceo, maschi e femmine.


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8 commenti

  1. Ha ragione padre pregherò con il cuore per loro che sono vittime anche di noi occidentali che esportiamo i ns modelli che però non sono i loro…….

  2. Caro padre Giuseppe Moretti,
    tutta la stima ed il rispetto possibili verso di Lei e verso le persone come Lei.
    Da Recanatese quale è…capira’ e credo condividerà la valenza del detto locale:
    ” e chiacchiere fa’ i pedocchi” ( pure e preghiere).
    Chi prega non aiuta nessuno.

  3. Nel suo amaro sfogo il Reverendo Padre G. Moretti se la prenda con Biden che ha ritirato ingiustamente senza motivo tutte le truppe dell’esercito statunitense in Afghanistan, rendendo vano tutto ciò che il Reverendo in tanti anni ha creato e tutto il lavoro che ha svolto in quelle terre.

  4. Anna Maria Fedeli on

    Più di un secolo fa un sacerdote recanatese accolse un buon numero di armeni e fece un’opera grande ricostruita dal prof. Moroni. Organizzò un orfanatrofio. Parecchi di noi ricordano l’armeno che era una specie di portiere alla casa di Riposo. Vorrei che con i consigli di padre Moretti si organizzasse un minimo di accoglienza per un piccolo numero di donne afgane e che chi vuole fra i recanatesi desse quello che può, denaro o alloggio o tempo libero.

    • Dia l’esempio mettendo a disposizione i suoi possedimenti. Poi vediamo di seguire il suo invito. Ah…se ne porti un paio a casa sua a montevolpino.

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