La notizia della vendita del 29 luglio a una società immobiliare romana ha inizialmente suscitato un certo stupore fra i soci dell’associazione VILLAE, in quanto tale società non era conosciuta dal Comune, che invece era stato in contatto da più settimane con vari altri enti interessati all’acquisto, ma che non hanno alla fine partecipato all’asta.
Tale stupore si è subito convertito nella necessità operativa di continuare a lavorare sulle prospettive tracciate dal Manifesto e le elaborazioni dei tavoli di lavoro del Villa Summer Camp, evento che ha riunito il 23 e 24 luglio più di 40 partecipanti fra cittadini della zona, esperti europei e promotori dell’iniziativa per interpretare il futuro della Villa come un progetto comune e aperto alla comunità e sul territorio.
L’associazione Villae continua la mobilizzazione di partners, comunità e cittadinanza per far (ri)diventare Villa Buonaccorsi un polo culturale, creativo e produttivo sul modello europeo dei creative and productive hubs, convinta che questo modello ibrido e resiliente possa coniugare sostenibilità ecologica ed ambientale con opportunità di sviluppo sociale ed economico per il territorio.
Dopo la notizia della vendita, due gli assi di lavoro principali che l’associazione conduce in maniera serrata e in parallelo, per scongiurare definitivamente lo scenario che vedrebbe la Villa scivolare di nuovo verso una gestione completamente privata:
- Da un lato manteniamo la nostra posizione di apertura al confronto con la società acquirente, per costruire un progetto insieme a loro ed al Comune. Per questo si sta lavorando per facilitare un incontro con la società, anche in coordinazione con la Commissione Consiliare del Comune di Potenza Picena. In tale incontro vorremmo studiare la volontà di una governance organica, come enunciata nel Manifesto, ad esempio con la costituzione di una Fondazione gestita insieme al Comune e alla nostra associazione.
- Dall’altro, in caso di fallimento delle negoziazioni di cui sopra, stiamo studiando insieme ad esperti giuristi tutte le opzioni per un’eventuale prelazione da parte degli enti pubblici. Anche se coscienti delle difficoltà finanziarie espresse dagli enti pubblici, siamo convinti che la volontà politica di preservare la Villa Buonaccorsi come bene comune debba essere espressa in modo chiaro e incontestabile. In seguito, siamo pronti a mettere a disposizione la nostra energia e le nostre capacità imprenditoriali per risolvere l’enigma del finanziamento dell’acquisto per prelazione, attraverso modalità come i contratti di rete che permetterebbe di far confluire finanziamento del Comune, finanziamento popolare e sponsor.
Per questo, l’Associazione VILLAE ha richiesto la convocazione urgente della seconda commissione consiliare per trattare e discutere questi due assi di lavoro.
Per quanto riguarda la natura di VILLAE, è importante precisare e ricordare che anche se l’associazione difende un’evoluzione della Villa Buonaccorsi fruibile alla cittadinanza, essa non nasce con la vocazione di una rappresentanza organica dei cittadini di Potenza Picena (questo rimane il ruolo del Comune e delle varie forze politiche, con cui l’associazione lavora in complementarità). VILLAE ha sicuramente catalizzato, amplificato e in alcuni casi risvegliato l’interesse degli abitanti di Potenza Picena, ma si propone di rappresentare i cittadini in un senso più ampio e più alto dei confini comunali e degli interessi dei singoli individui, poichè il suo intento è rendere Villa Buonaccorsi un bene comune.
VILLAE si costituisce dunque come un soggetto che porta avanti un’istanza che coincide con un interesse “comune” più che pubblico, con contenuti specifici e precisi – gli stessi esplicitati nel Manifesto e elaborati nei tavoli di lavoro del Villa Summer Camp – quali i laboratori civici, l’innovazione tecnologica, il turismo etico e l’economia circolare.
In tal senso, Villae non intende monopolizzare l’interesse cittadino, e anzi auspica iniziative simili e parallele di altre associazioni ed iniziative che potrebbero trovare in Villae un alleato nella vicenda di Villa Buonaccorsi.