Al Centro Culturale Fonti San Lorenzo è terminata l’opera d’arte dello street artist Morden Gore: “Un manifesto educativo, sociale e culturale dedicato ai bambini e alle bambine, ai protagonisti della comunità educante senza confini di #fonti, a tutti e tutte coloro che la vivono, sostengono e alimentano. Una perla che rende più ricca e bella l’intera città di Recanati. Voce, diritti, lotta, rivendicazione, emancipazione. Tutto in bocca a un bambino che prende un megafono, soggetto con parole piene, idee, forza, possibilità. Una voce che rivendica visibilità, e autonomia, futuro, fiducia, e diritto alla piena cittadinanza, contro ogni oppressione che pretende silenzio, controllo, sorveglianza, dominio. Verso i bambini e le bambine, ma non solo. Un’opera che è un manifesto educativo, sociale, politico e culturale capace di incarnare l’agire quotidiano di una realtà come il Centro Fonti San Lorenzo di Recanati e un intero quartiere. Una comunità in cammino.” commenta Stefano Casuli.

Il resto, lo dicono le stesse parole dell’artista.

Another Brick in The Wall // Morden Gore // 1000×1000 cm

#Recanati // Centro Culturale Fonti San Lorenzo //

Un po’ più di due righe per spiegare questo lavoro a cui tengo particolarmente. Se avrete la pazienza di arrivare fino alla fine capirete il senso fino in fondo.

We don’t need no education

We don’t need no thought control

No dark sarcasm in the classroom

Teachers, leave them kids alone

Hey, Teachers, leave them kids alone

Non abbiamo bisogno di istruzione

Non abbiamo bisogno di controllo del pensiero

Di oscuro sarcasmo in classe

Maestri, lasciate in pace i bambini

Ehi, maestri, lasciate in pace i bambini

Questa storica canzone dei Pink Floyd è una critica a un sistema educativo che, invece di guidare i giovani verso la scoperta delle proprie capacità e inclinazioni, troppo spesso ne soffoca la creatività con l’imposizione di insegnamenti schematici che rischiano di ritardare lo sviluppo di un pensiero critico e personale. Per non parlare delle umiliazioni pubbliche da parte di certi professori che minano la già bassa autostima degli allievi più in difficoltà.

Ma la canzone parla anche della paura e del controllo imposto e che per difenderci dobbiamo costruirci un muro intorno a noi, mattone dopo mattone.

Roger Waters scrive che Coloro che decidono di organizzarci in gruppi internazionali, religiosi o ideologici usano la paura per controllarci

Frequentando il centro mi sono reso conto che un sistema educativo alternativo a quello imposto c’è, dove ogni singola voce che esce dal megafono di un bambino può contrastare quella che esce dai megafoni installati alti sui pali, da cui diramano ordini, scandiscono orari, coprifuochi, cercano il controllo sulle persone come nei carceri o peggio ancora nei lager.

Share.

Radio Erre - La Radio che parla e fa parlare | Società Cooperativa Chiostro S. Agostino, 2 62019 Recanati | MC C.F-P.IVA 00351460431 | Tel: 0717574429 | E-mail: radioerre@radioerre.net | PEC: radioerre@pec.it

22 commenti

  1. Gianni Rodari on

    Un’opera meravigliosa che rappresenta il messaggio del Centro Fonti San Lorenzo, improntato all’educazione democratica e comunitaria, alla pedagogia degli oppressi, alla creazione di comunità educanti.
    Potentissima.

  2. Massimo Belelli on

    E’ bellissimo ed anche di significato profondo, mi spiace che qualcuno abbia paraocchi così spessi da non riuscire nemmeno a vedere dove cammina.

  3. Ma chi è quell’anonimo ( io appaio anonima ma sono Maria Magi) che pensa che un bellissima opera come questa possa incentivare l’ingresso di stranieri? Immigrati che vengono senza controlli e senza organizzazione mi possono darmi pensiero, ma persone che pensano che tutti i problemi del nostro paese siano dovuti agli immigrati, beh questi mi fanno paura.

  4. Perchè Maria non ne facciamo un centro solo di immigrati come l’hotel house che ha rovinato porto recanati, poi i commenti cambiano stanne sicura

    • Ti ci alzi alle 6 per fare una domanda idiota?
      Comunque, sembra che stia gridando a più non posso: SVEJETEEEEE!

      • Minca tutti possono alzarsi alle 12:37 come fai tu, minca tutti beneficiano del reddito di cittadinanza come te.
        Ci sono purtroppo anche quelli costretti ogni giorno ad alzarsi
        alle 6:00 per andare a lavorare e sono già svegli, mentre tu ancora nel mondo dei sogni ti rigiri sul letto.

        • 20,28 alle dodici faccio pranzo. Alle undici l aperitivo.
          La tua giustificazione é peggio dell’ idiozia precedente.
          Ti alzi alle sei per andare al lavoro e perdi tempo a chattare? Dormi , dormi che é meglio!

          • Riesco a trovarlo benissimo il tempo per chattare, mentre tu che chatti alle 10:11 da come si nota bene che non sei al lavoro e non hai un cazzo da fare diversamente da tanti altri purtroppo, caro beneficiario del reddito di cittadinanza.
            Vedi il mio messaggio adesso per esempio ti sta arrivando più o meno alle ore 12:10 mentre sto attendento di pranzare, mi si sta cuocendo la pasta, nel frattempo trovo anche il modo per chattare.

Lascia un Commento

Exit mobile version