Una brillante operazione conclusa nell’ambito di 24 ore dalla denuncia di un ventenne pakistano, ha portato gli Uomini del Commissariato di PS di Civitanova Marche e della Squadra Mobile di Macerata ad assicurare alla giustizia due pericolosi cittadini pakistani, entrambi regolari con il permesso di soggiorno, resisi responsabili di sequestro di persona, violenza sessuale di gruppo, tentata estorsione, rapina e lesioni personali.

Il cittadino pakistano, che non parla italiano ed è chiedente asilo in Italia, vedendo i poliziotti impegnati in servizio di istituto si avvicinava chiedendo aiuto e cercando di spiegare ciò che gli era accaduto in inglese. Data la gravità di ciò che trapelava, gli investigatori lo accompagnavano in Commissariato ove, con l’ausilio di un interprete, lo stesso denunciava di essere stato prelavato da due connazionali e portato nelle campagne vicine al Comune di Morrovalle. Ivi, raggiunto un casolare isolato, lo stesso veniva picchiato e immobilizzato, denudato e violentato. Il turpe atto veniva nel contempo filmato con un cellulare, per realizzare un video col quale ricattare la vittima, al fine di indurla a procurare 3000 euro agli aguzzini. Se così non fosse stato, gli stessi avrebbero divulgato il video in Pakistan in modo da rovinare la reputazione della vittima e della sua famiglia. Nel contempo, al malcapitato veniva sottratto anche il telefono cellulare e il passaporto oltre che 300 euro che erano in suo possesso.

Il giovane, sconvolto, approfittando di un momento di distrazione dei suoi aguzzini, riusciva a fuggire durante la notte e, giunto a Civitanova Marche e vedendo una pattuglia del locale Commissariato di Pubblica Sicurezza impegnata nell’attività di controllo del territorio, ulteriormente intensificata dal Questore Trombadore con l’obbiettivo di aumentare la presenza sul territorio della Polizia di Stato, si avvicinava chiedendo aiuto.

Fulminea la risposta degli investigatori che, identificati i responsabili, immediatamente provvedevano ad individuare i luoghi, ossia sia gli appartamenti in uso ai presunti responsabili, sia il casolare ove era stata denunciata l’aggressione. Immediata la perquisizione notturna, che permetteva di sorprendere i soggetti mentre cercavano di disfarsi del passaporto e del telefono della vittima, che sono stati ritrovati e acquisiti.

Attesa la pericolosità dimostrata dai due pakistani, entrambi trentenni, già conosciuti alle Forze dell’Ordine e con precedenti specifici, veniva richiesta dalla Procura della Repubblica, con successiva adozione da parte del GIP, la misura della custodia cautelare in carcere per i due, atteso sia il pericolo di fuga che la reiterazione di reati similari. Gli stessi venivano pertanto catturati dai poliziotti nel pomeriggio di venerdì 10 giugno e tradotti presso il carcere di Montacuto in quanto gravemente indiziati di sequestro di persona aggravato, violenza sessuale di gruppo, di rapina impropria e di lesioni personali aggravate. Tutti i gravi reati commessi in concorso tra loro.

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