Le dichiarazioni del commissario comunale di Forza Italia, apparse questa mattina sulla cronaca locale di un quotidiano, a mio giudizio, meritano una riflessione forse più sulle cose non dette che su quelle esplicitate. Quelle esplicitate si riassumono nella constatazione “che sarebbe da irresponsabili non unirsi in un blocco di centrodestra e far sfumare la vittoria alle elezioni”. Dichiarazione che non farebbe una piega se si stesse parlando di una fusione commerciale dalla quale la rete di vendita che ne verrebbe fuori consentisse una maggiore penetrazione nel mercato con il conseguente aumento di fatturato.
Dal contesto dell’articolo, invece, si deduce che si parla di politica e più precisamente del futuro candidato sindaco e della coalizione di partiti che lo dovrà esprimere. Futuro sindaco che l’esponente politico non esita a riconoscere nell’attuale primo cittadino a cui viene riconosciuto “cinque anni di buona amministrazione, non disastrosi”. A questo punto o si tratta di un refuso del giornalista o c’è da interrogarsi su quale significato dare al “non disastrosi”. Ciò premesso e senza voler investigare più di tanto sul significato delle parole pronunciate forse è meglio soffermarsi su quanto, volutamente o perché ritenuto irrilevante nel contesto dell’intervista, non è stato detto.
E quanto non è stato detto è qualcosa che, sia pure molto sottotraccia, riferisce al mutato scenario politico che si è creato nella città. Alle scorse elezioni la lista “INSIEME ALLA GENTE” con capolista Mozzicafreddo si presentò contrapposta ad altre 5 liste di cui 3 con riferimenti chiaramente politici e 2 prettamente civiche. Tra le 3 liste politiche vi era quella con capolista la Leonardi, leader di Fratelli d’Italia, che non riuscì a far scattare il quorum per avere un consigliere. Pur non essendo presente in Consiglio Comunale il partito della Leonardi ha sempre seguito una coerente linea di opposizione alla giunta Mozzicafreddo. Basta ricordare l’impegno profuso contro la svendita del Kursaal.
Oggi il partito di Fratelli d’Italia ha espresso il Presidente della Giunta Regionale e la Leonardi è tra le esponenti più di rilievo del partito non solo in campo regionale ma nazionale. La Presidenza della Commissione sanità le ha dato enorme visibilità che, unita ad una capacità lavorativa non comune, in poco tempo l’ha portata ad essere il punto di riferimento di tutto il suo partito. Oggi la Leonardi, dopo le elezioni regionali dello scorso anno, è la leader del maggiore partito cittadino che, come ricordato, per l’intera legislatura non è stata alleata di Mozzicafreddo, anzi era stata la capolista di una lista avversaria. Inoltre in città, dopo la visita del ministro dell’Interno Salvini all’Hotel House, nel corso della quale la vice sindaca fu trattata con malcelata sufficienza dall’illustre ospite, è riuscito ad attecchire anche il partito del “MOJITO” o della “PASSERINA FRIZZANTE” per cui alla successiva visita in città Salvini fu ricevuto a Palazzo Volpini, forse in ricordo del ministro che fu.
Con queste premesse, anche se unica dissidente, può una leader, giustamente in carriera, abdicare alla coerenza di una linea politica ed accettare di entrare in una coalizione di cui per cinque anni è stata avversaria, senza chiedere discontinuità? Ecco questo è quanto di non detto che io ho letto in questa intervista.
Gioacchino Di Martino
1 commento
Opportunismo. E’ questa la “virtù” che si chiede al politicante contemporaneo. Ne convenga, esimio candidato sindaco e ci pensi su quando tornerà a occuparsi del finanziamento per l’illuminazione del capannone Nervi per “scoprire” gli oscuri canali attraverso i quali è stato concesso.