Lo scrive anche nel suo blog Pierpaolo Morosini, ex primario del Dipartimento di medicina dell’ospedale di Ascoli, che “la comunicazione scientifica in Italia è lacunosa ed improntata al non dire per non spaventare. Oppure annunciare cure miracolose e salva vita che non reggono poi alla prova delle evidenze scientifiche. Invece è proprio l’opposto. Dire non è spaventare ma serve a capire e se le cose si capiscono si possono mettere in atto strategie per evitare di creare reazioni di rifiuto. Negare spaventa e cittadini spaventati perdono la fiducia nelle istituzioni e si proiettano verso paure di complotti i più vari”.

Nel filo diretto, tenuto a radio Erre, Morosini parla delle cure residue per il Covid e dei vaccini rispondendo alle domande dei radioascoltatori. Un filo diretto che chiarisce perchè una efficiente medicina territoriale avrebbe potuto evitare i ricoveri ospedalieri e l’intasamento dei pronto soccorsi e dei reparti delle terapie intensive. 

 

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4 commenti

  1. Per non dimenticare.

    dal Corriere Adriatico del 16 marzo 2008 (articolo di Gabriele Magagnini)
    Il direttore generale Pierpaolo Morosini fa il punto e respinge le critiche
    ”Lavoriamo per il futuro dell’ospedale”.
    Un anno dopo aver assunto la guida dell’Asur mi sento di poter affermare, contrariamente a quanto pensa il Comitato, di avere portato avanti un buon programma che consente di far sopravvivere l’ospedale di Recanati, senza affanni, per i prossimi 20 anni secondo quello che è il mandato datomi dalla Regione.

    E questo solo l’inizio di un lungo intervento del prof. Pierpaolo Morosini, direttore generale dell’Asur che pone alcuni punti fermi sul suo operato precisando anzitutto che i servizi ospedalieri non sono stati modificati; sono e rimarranno quelli che erano: chirurgia, medicina, ostetricia, pediatria e laboratorio analisi. Si potrà prevedere un ampliamento dei servizi con l’acquisizione di una lungodegenza post acuzie. Si dovrà cercare però di differenziare il prodotto sanitario. La chirurgia dovrà essere orientata sul ciclo breve (si lavora dal lunedì al venerdì mattino e pomeriggio); il laboratorio dovrà produrre nuove tipologie di esami e così via.

    Per quanto riguarda i primari Morosini fa presente come essi oggi non ci siano più in nessun ospedale; ci sono i dirigenti medici e, ad esempio, una struttura operativa come la medicina può essere diretta da un dirigente medico; i dirigenti possono avere funzioni direttive-manageriali (ex primari ora denominati direttori) o solo operative. Le strutture operative a seconda da chi sono dirette vengono definite complesse o semplici. Civitanova e Recanati sono un presidio unico ospedaliero, pertanto si tende ad andare verso il direttore unico; quindi c’è un direttore unico di ostetricia (e complementare una struttura semplice di ostetricia a Recanati che è diretta dalla dirigente dottoressa Mattei), un direttore unico di pediatria (ed una struttura semplice a Civitanova diretta dal dottor Nori). La chirurgia e la Medicina di Recanati sono strutture semplici con un dirigente responsabile che è il dottor Morelli per la chirurgia e il dottor Frapiccini per la medicina. Questo, spiega ancora Morosini, è il tipo di organizzazione che è prevista dalle leggi italiane quando una stessa struttura operativa opera su due sedi ospedaliere distinte.

    Non risponde a verità , per il direttore generale che non si assumono medici. A Recanati il dottor Scarponi è stato sostituito dalla dottoressa Luzi, il dottor Venezia è stato sostituito dalla dottoressa Angeloro ed il dottor Massa verrà sostituito a breve.

    Il 27 marzo inizieranno le prove del concorso per l’assunzione di due dirigenti medici per la medicina di Recanati. L’8 aprile avranno inizio le prove per l’assunzione di un pediatra. Sono in via di espletamento altri due concorsi per dirigenti medici di anestesia (un posto), e radiodiagnostica (un posto).

    E poi Morosini rileva come il personale del comparto (infermieri, OSS e Ostetriche) ammontava all’inizio del 2006 a 105 unità . Nel 2007 le figure professionali prese sono 107. Per gli interventi strutturali sul S. Lucia, Morosini fa notare come siano iniziati i lavori di rifacimento del punto di Primo Intervento, del tetto e delle manutenzioni delle finestre dell’ala est con denaro dell’ASUR e non del Comune di Recanati come impropriamente affermato dal capogruppo consiliare di Forza Italia Franco Capponi.

    E’ stato poi approntato un progetto logistico di ampliamento dell’Ospedale di Civitanova Marche e di manutenzione e messa a norma dell’Ospedale di Recanati, finanziato dalla Regione per 9 milioni di euro, e che sarà completato con una spesa complessiva di 27 milioni di euro.

    Il direttore Morosini non dimentica poi il Laboratorio Analisi: oggi a Recanati si fanno le file per non fare la fila. Secondo un opinabile modello organizzativo voluto dai dirigenti del laboratorio analisi bisogna andare in Ospedale tre volte per fare un esame di laboratorio. La prima volta per prenotarsi (circa un’ora di fila); la 2^ per il prelievo (se si è prenotati circa 10 minuti di attesa) ma, se non si è prenotati, circa un’ora di attesa; una 3^ volta per ritirare il referto (non c’è attesa quasi mai).

    Il laboratorio è uno dei servizi che va riconvertito. Non abbiamo bisogno che gli esami si facciano sia a Civitanova che a Recanati; la maggior parte degli esami non urgenti possono tranquillamente essere fatti in un’unica sede. Ai cittadini va garantita un’area ove si eseguono i prelievi ematici e va garantito che non ci siano lunghe file per eseguire il prelievo ed espletare le conseguenti attività amministrative. Si debbono aumentare i punti prelievo ma non i laboratori che eseguono gli esami. Per questo motivo il laboratorio di Recanati deve essere riconvertito. L’idea è quella di riconvertirlo in un laboratorio di citopatologia, dove si faranno i pap-test, gli agoaspirati ed altre attività di citopatologia, necessarie in area vasta. Si potrà quindi realizzare, sempre secondo il direttore generale, un qualcosa che rimarrà a Recanati per i prossimi 20 anni. Questo il messaggio che Morosini intende dare ai recanatesi.

    Chiedere l’impossibile significa non avere niente; chiedere il credibile significa avere molto. L’obiettivo è quello di ottenere il credibile in modo tale che le attività al S.Lucia perseguano a lungo.

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