Siamo arrivati al limite della nostra pazienza, è passato un mese e mezzo da quando abbiamo reso pubblica la nostra critica situazione lavorativa in Croce Azzurra, facendo presente che non percepivamo gli stipendi da oltre 6 mesi e che stavamo lavorando in condizioni disagiate. Qualcuno come la ex presidente sig.ra Zazzetta si è permessa di dire che siamo stati esagerati, che la situazione non era a suo dire grave come l’avevamo descritta e che si sarebbe risolto tutto entro un famoso lunedì.

Bene, quel lunedì è passato e le cose sono solo peggiorate, nonostante da un mese e mezzo ci sia un nuovo direttivo (se così si può chiamare), che all’epoca si era fatto avanti per prendere la situazione in mano, promettendo di rimettere in piedi l’Associazione, di risolvere i problemi finanziari e di pagare almeno una parte degli stipendi ai dipendenti.

Abbiamo creduto alle promesse fatte e ci siamo trovati costretti a dimetterci per giusta causa.

Abbiamo dato fiducia, ma oggi ci sentiamo dire che non possiamo fare niente perchè i soldi non ci sono.

Allora ci domandiamo “questo direttivo è composto da persone competenti? Queste persone che operano lo stanno facendo nel giusto? Questo direttivo dopo essere stato eletto in un momento di emergenza gestionale adesso é un direttivo regolare? Sono stati nominati i revisori dei conti? Chi sono i probiviri?”

Tante cose non sono ancora chiare. Inoltre, in questi giorni si attendeva un controllo da parte della ASUR, che doveva verificare che tutte le prescrizioni date dalla Regione – che hanno causato il blocco delle attività della Croce Azzurra proprio durante l’emergenza sanitaria – fossero state rispettate.

Il controllo c’é stato, ma la documentazione richiesta era incompleta e la cosa più eclatante è che non era stato dichiarato lo spostamento della sede presso i nuovi locali, tanto é vero che la commissione non li ha neanche visionati.

Nonostante questa grave mancanza, il nuovo presidente sig. Tetta ha dichiarato a mezzo stampa di essere fiducioso di riuscire a risollevare le sorti della Croce Azzurra.

Ma come si fa a credere a tali affermazioni considerato che ci sono in atto pignoramenti da diversi fornitori e dipendenti? Come si fa a chiedere aiuto alla cittadinanza senza alcuna prospettiva per il futuro? Come si possono chiedere dei soldi per una ambulanza nuova quando ad oggi ancora e tutto bloccato e in dubbio? Inutile illudere le persone scrivendo sui social e stampa che andrà tutto bene quando non ci sono i presupposti?

Dulcis in fundo, nel corso dell’ultimo incontro (avvenuto oggi 19 aprile) tra il Presidente Tetta e noi ex dipendenti e i volontari – che devono percepire rimborsi spese da oltre un anno (per altro documentati in bilancio) – alla nostra richiesta di come intendesse sistemare le cose, ci siamo sentiti rispondere dal Presidente “Soldi non ce ne sono, se volete fateci scrivere dall’avvocato”.

Non meritiamo di essere presi in giro.

Viste le dichiarazioni rese e non rispondenti a verità, al fine di fare chiarezza ed informare tutta la popolazione di Porto Recanati sulla reale situazione dell’Associazione, indiremo (documenti alla mano) a breve una conferenza stampa.

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3 commenti

  1. Questa Croce Azzurra come è andata avanti fino ad ora? Deve avere soldi dall’ASUR o chi per lei? Se sì, allora tutti i dipendenti e volontari chiedano di pignorare questi soldi. Sì, serve un avvocato (si spera… buono), ma alla fine altra strada non esiste perchè sperare nella “buona volontà” di chi la presiede è solo illusione.

    • Fino ad ora è andata avanti perché probabilmente i dipendenti gli hanno fatto da banca non venendo pagati,
      Hanno debiti pure con chi devono riscuotere…. Figuriamoci!!!!!

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