Arriva tempestiva la precisazione dal sapore di smentita riguardo alle incomprensibili affermazioni della dottoressa Antonella Mariani, con delega alla sanità, riguardo la sua ostilità sulla presenza di un medico anestesista all’ospedale di Comunità di Recanati, da impiegare per un nuovo servizio di terapia del dolore.

Abbiamo sempre sostenuto la necessità di allargare il più possibile il regime dei servizi presso la nostra struttura sanitaria: stiamo aspettando da anni l’hospice con tutto quello che comporta come personale da acquisire. Confidiamo sinceramente nella necessità di rivedere i parametri delle finanziarie del 2013 e della legge Balduzzi con il conseguente famigerato decreto ministeriale n. 70/2015. La modifica di questi criteri darebbe la possibilità alle regioni di ricreare unità operative semplici, tipo chirurgia a ciclo breve, terapia del dolore o lungodegenza, presso gli ospedali di comunità.

La dottoressa Mariani e il sindaco Bravi, è ora chiaro, che non si opporranno a questo. Forse è il caso, comunque, che sulla materia sanitaria i sindaci e l’amministrazione locale non siano più interlocutori privilegiati di un rapporto quasi esclusivo come fatto nel quinquennio della gestione Ceriscioli. È arrivato il tempo che le forze politiche e sociali non solo delle città sedi di ospedali o ex ospedali diventino le vere interlocutrici della Regione in materia sanitaria.  

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12 commenti

  1. Leggo puro campanilismo ….. questo perché non si conosce o non si vuol conoscere la reale situazione …..tante mezze verità…camuffate, non possiamo pensare a ad una sanità sotto al portone di casa ; per moltissimi motivi, ma solo ad una sanità equa e giusta su tutto il territorio regionale ; ciò che dico è molto superficiale e non approfondito, ma me li posso permettere in quanto come dipendente e usufruitore dei servizi…… ho una visione più completa ; conoscendo anche molti retroscena , un saluto

    • Alberto Palmieri on

      Adolfo, la sanita’ sotto casa 22 anni fa ha salvato la vita a piu’ persone vittime di un tremendo incidente stradale con piu’ auto coinvolte proprio fuori Recanati, i mezzi di soccorso arrivati anche da altri comuni hanno fatto riferimento al nostro ospedale. Questo e’ solo un’anedoto di cui sono stato testimone diretto ma troppi ce ne sono. Ovviamente nessuna pretesa di avere tutto sotto casa ma almeno le basi. Un saluto e buon lavoro

  2. Goffredo Natalucci on

    No, esimio commentatore. La ricostruzione della sanità deve avvenire solo nel dialogo e nel confronto tra istituzioni, cioè tra Regione e Comuni. E’ inammissibile tornare al passato, alle trattative (spesso sottobanco, perchè avvenivano scambi con poltrone e incarichi che niente avevano a che fare con la sanità) con partiti e sindacati di ogni colore, ognuno preoccupato di ritagliare un privilegio, un favore a questo o quel personaggio. Tutto a danno dei cittadini che invece chiedevano a buon diritto servizi sanitari efficienti, capaci, moderni. E’ questa “politica” che poi pian piano ha portato ai tagli sul territorio, ai megaospedali buoni per le lobby mediche, alle scelte fatte per consenso elettorale, a un’assistenza sanitaria che ormai è sempre più teorica che pratica.
    No, questo andazzo non deve tornare.

    • Forse mi sono mal espresso o frainteso….. condivido che la politica abbia rovinato il tutto…. per questo dico equità ed omogeneità su tutto il territorio regionale; come può avvenire questo ? Molto semplice ….. tenere fuori la politica e parti sociali…… anche loro oramai sotto lo scacco politico; sanno ciò che devono fare, ci sono le leggi nazionali e tali devono essere rispettate affinché non verrano cambiate; in questi giorni si legge di tutto…… anche di promesse di Pinocchio ……

      • vada a dirlo a tutte quelle donne che per partorire debbono fare 30km o di più………..ci sono dei momenti nella vita delle persone in cui non si può misurare tutto con il denaro…………

      • Goffredo Natalucci on

        Signor Adolfo, le mie parole erano riferite a chi ha lanciato la proposta che stiamo commentando, mentre condivido il suo pensiero. Purtroppo nelle Marche si agisce sempre sull’onda della nostalgia e mai guardando la realtà dei fatti e le necessità concrete della popolazione. A cosa serve, ad esempio, parlare dell’incidente stradale di 22 anni fa e dei soccorsi che allora hanno fatto poi capo all’ospedale di Recanati? A niente. Purtroppo vedo all’orizzonte una gestione della sanità regionale ancora sulla spinta del tornaconto elettorale.
        Una domanda, che indirizzo per primo all’autore/autrice della nota che si commenta, perchè a Recanati non si è allestito un Punto vaccinale anti Covid-19? Cosa lo impedisce? Gli spazi ospedalieri non potrebbero essere usati per questo?
        Suvvia, un po’ di coraggio, anzichè il solito barcamenarsi per non scontentare nessuno e salvare il proprio tornaconto!

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