Il 25 marzo è la giornata che l’Italia, con una legge del 2020, ha deciso di dedicare a Dante Alighieri: l’evento quest’anno assume un significato particolare perché nel 2021 si celebrano i 700 anni dalla morte del padre della lingua italiana.
Per celebrare questa giornata l’Associazione degli Italianisti, insieme alla sua Sezione didattica che riunisce docenti di lettere di tutta Italia, ha lanciato l’iniziativa “Adotta un canto e portalo nella tua città”: 100 classi di diverse scuole collocate su tutto il territorio nazionale unite in una maratona di lettura “a mosaico”. Ciascuna classe/scuola ha confezionato una tessera video del canto attribuitogli, della durata di tre minuti, in modo da consentire un percorso completo del poema in 5 ore, che sarà visibile a partire dal 25 marzo al link https://www.italianisti.it/adi-sd/centenario-dantesco. Sempre il 25 marzo, nel pomeriggio, si terrà un convegno telematico dantesco durante il quale sarà presentata ufficialmente l’iniziativa (tutte le informazioni per seguire il convegno a questo link: https://www.italianisti.it/italianistica/convegni-e-seminari/dantedi-25marzo-cantieri ).
Il Liceo “G. Leopardi” di Recanati ha partecipato con ben sette classi, risultando una delle scuole più rappresentate d’Italia. Le studentesse e gli studenti hanno reinterpretato i canti loro assegnati dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso utilizzando in modo creativo i linguaggi multimediali che rappresentano una parte importante del loro mondo, ma senza tradire il messaggio universale e senza tempo del poeta. L’iniziativa, inoltre, proponeva di portare Dante nelle città delle classi partecipanti e questo ha permesso di costruire un affascinante sodalizio fra i versi danteschi e i luoghi leopardiani, in un ideale gemellaggio fra i due poeti più grandi della letteratura italiana.
La creatività e lo spirito di iniziativa delle studentesse e degli studenti ha permesso di superare anche le enormi difficoltà logistiche rappresentate dalla didattica a distanza e dall’essere in zona rossa: i video da loro realizzati sono una dimostrazione del fatto che la scuola pubblica, ben lontana dall’essere “chiusa”, rappresenta anche dentro la pandemia un presidio di resistenza della cultura, e una testimonianza della vitalità della letteratura e dell’arte. Nonostante tutto.