Chi lo ha detto che con la cultura non si mangia? Nelle Marche oltre 43 mila persone lavorano in un settore altamente qualificato che contribuisce, direttamente e indirettamente, al progresso dell’intera regione.

Stiamo parlando dei “Prodotti e servizi per la cultura e l’educazione”, area economica che comprende carta, stampa, editoria e giochi, strumenti musicali, artigianato artistico, beni culturali, servizi creativi digitali e che sarà oggetto del nuovo incontro dell’Osservatorio sulla Specializzazione Intelligente della Regione Marche che si terrà venerdì 26 marzo (dalle 15) a Recanati.

Ospiti del Castello di Malleus, al secolo Enrico Ragni, imprenditore che ha riportato alla ribalta l’arte amanuense e realizzato per il suo laboratorio il più grande scriptorium europeo e uno dei maggiori al mondo, ci saranno addetti ai lavori, imprenditori, editori, mondo della ricerca e dell’università. Obiettivo: promuovere innovazioni rivolte a rafforzare la specializzazione e favorire la diversificazione in chiave innovativa per accrescere la competitività a livello nazionale ed internazionale attraverso il coinvolgimento degli attori della ricerca e dell’innovazione presenti nel territorio.

Innovazione che passa per, ad esempio, nuovi modi di fruizione dell’arte e della cultura, materiali avanzati, digitale creativo. Si tratta del quarto incontro dell’Osservatorio dopo la “puntata zero” di presentazione presso l’azienda Loccioni di Angeli di Rosora e le successive tappe di Pesaro (Scavolini, settore Casa e Arredo) e di Belforte del Chienti (Simonelli Group, Meccanica e Engineering). I lavori saranno presentati dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e dal vicepresidente ed assessore alle attività Produttive Mirco Carloni. L’intera sessione sarà trasmessa in diretta dalla pagina Facebook Marche Europa.

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8 commenti

  1. Goffredo Natalucci on

    Un discorso fumoso, pieno di termini che non vogliono dire niente, per una iniziativa certo non destinata a una divulgazione ampia, ma circoscritta ai soliti “digitalizzati” che vivono legati a un telefonino. Del tutto assente il principio dell’educazione, che al contrario dev’essere un obiettivo di libero e largo accesso.

    • Goffredo Natalucci on

      C’è da “inzuppare il biscotto” da qualche parte, alias finanziamenti di qualche tipo. Allora se si trova qualcuno come Malleus, amanuense-perito chimico, che può far fare bella figura e agevolare l’operazione, meglio non farselo scappare.

  2. Siamo sicuri che la parola “castello” sia appropriata per quell’obbrobio? Vogliamo prenderci per i fondelli ? Bene, si può fare. Un castello è altra cosa. Poi…chi ha dato il permesso di eseguire quella costruzione orrenda, non si vergogna?

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