Un blitz, quello delle Fiamme Gialle di Ascoli Piceno, che testimonia il costante impegno del Comando Provinciale della Guardia di Finanza verso il contrasto dei traffici illeciti delle sostanze stupefacenti.
A causa della profonda trasformazione di alcune abitudini di consumo causate dalla crisi sanitaria, si è generata un’evoluzione digitale senza precedenti, che ha modificato anche i comportamenti di acquisto, privilegiando la ricezione dei prodotti direttamente presso i propri domicili.
In aderenza alle direttive operative emanate nel corso della crisi epidemiologica, a fronte della crescita sempre più rilevante di acquisti on-line sono stati incentivati, pertanto, i controlli presso i centri di smistamento delle spedizioni.
È così che le sinergie informative e di analisi dello stesso Comando Provinciale si sono unite con quelle operative del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ascoli Piceno, arrivando ad intercettare una spedizione di marijuana proveniente dalla Spagna, avente quale destinazione finale Policoro, cittadina del materano. Un pacco di passaggio, quindi, non destinato al “mercato” della provincia picena, uno di quelli, in buona sostanza, che passano tranquillamente inosservati.
I militari della Sezione Mobile del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ascoli Piceno, nel corso di mirati controlli a scandaglio espletati presso i locali di un corriere della zona, riscontrata la presenza di sostanza stupefacente all’interno di uno dei pacchi ispezionati, hanno fatto scattare un’operazione di “consegna controllata” della droga, nelle sinergie e nel coordinamento nel frattempo instaurati con l’Autorità Giudiziaria ed il Comando Provinciale del Corpo di Matera.
Parte la trasferta dei Finanzieri di Ascoli Piceno, che arrivano alla volta di Policoro, suonando alla porta del destinatario, un 22enne che, senza esitazione, firma la ricevuta di consegna del pacco a lui indirizzato.
È in questo preciso momento che, da un punto di vista giuridico, si manifesta la responsabilità – ed anche la flagranza, che ne ha comportato l’arresto – circa uno dei reati più “pesanti” contemplati dal Testo Unico Antidroga, il D.P.R. n. 309 del 1990, quello relativo all’art. 73 “Produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope”, che sancisce la reclusione da sei a venti anni e la multa da 26.000 260.000 euro.