Mercoledì prossimo 10 febbraio alle ore 12 il Comune di Recanati commemorerà il “Giorno del Ricordo” per rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra.  Alla presenza delle Autorità e degli Amministratori locali verrà deposta una corona di alloro presso Via Martiri delle Foibe a Recanati.

“Il giorno del ricordo a Recanati vuole essere un importante momento di riflessione per tenere desta l’attenzione delle nuove generazioni sulla storia di un popolo, per far conoscere come si sono realmente svolti i fatti e commemorarne le vittime. – Ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi – Per troppo tempo il silenzio della storiografia e della politica  ha avvolto la vicenda degli italiani uccisi nelle foibe istriane,  una terribile storia contrassegnata  dagli scomparsi nel nulla e dai morti rimasti insepolti e che assunse i sinistri contorni di una “pulizia etnica”.

 

Sabato 13 febbraio alle ore 10,30 si terrà l’evento on line dedicato alle scuole e al pubblico in   diretta streaming su Facebook alla pagina “Recanati giorno della memoria” https://www.facebook.com/recanatiperlamemoria   in collaborazione con l’Istituto Storico “Morbiducci” di Macerata. il Sindaco Antonio Bravi, l’Assessora alle Culture Rita Soccio e Paolo Coppari dell’Istituto Storico di Macerata approfondiranno i nodi storici legati al Giorno del Ricordo e il costante coinvolgimento delle scuole del territorio. Il prof. Marco Marziali dell’Istituto Superiore E.Mattei, illustrerà la piattaforma di ricerca e di documentazione on line “RecaNati x la Memoria”, creata non solo per archiviare le iniziative recanatesi del  Calendario Civile, ma anche per mettere a disposizione dei docenti e degli studenti materiali e strumenti per nuove ricerche e approfondimenti.

Da Trieste interverrà in diretta  lo storico Fabio Todero, dell’ISREC FVG – Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea del  Friuli Venezia Giulia, autore di numerosi studi sulle vicende dell’Alto Adriatico tra primo e secondo dopoguerra, che terrà una relazione  sul tema “L’incrocio dei totalitarismi nel confine orientale d’Italia”.

Ciò che è accaduto in Istria e in Dalmazia dopo l’8 settembre 1943, in particolare tra 1944 e 1945, è una delle pagine più inquietanti della storia italiana. Dal settembre 1943 gli infoibati furono varie migliaia.

E dopo le foibe, l’esaltazione e l’esasperazione del criterio etnico portarono  ad un grande esodo forzato per effetto del trattato di pace del  1947, che aveva assegnato alla Jugoslavia la maggior parte della Venezia Giulia prebellica, comprese le città italiane di Pola, Rovigno, Parenzo, Fiume e Zara. Una nuova ondata migratoria si manifestò dopo l’intesa con la quale nell’ottobre 1954 fu assegnata alla Jugoslavia la Zona B del territorio libero di Trieste.

Una storia, contrassegnata da tragedie ed orrori, per troppo tempo dimenticata che deve essere ricordata, sia nelle sofferenze subite dalle minoranze slave  negli anni del fascismo e della guerra, sia in quelle inflitte a migliaia di italiani dal regime del maresciallo Tito.

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3 commenti

  1. Un moto di pietà per queste vittime innocenti e per tutte le vittime dell’odio razziale e etnico nal mondo non vi viene mai neanche in mente, vero? Hanno diritto al commosso ricordo le vittime di una parte sola? Fino agli anni 80 parlare di foibe era praticamente vietato.

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