Si è presentato giovedì scorso allo sportello dell’anagrafe sanitaria all’ospedale “Santa Lucia” di Recanati per scegliere il proprio medico di famiglia un pakistano: qui, oltre al fatto che non era residente nella cittadina leopardiana, l’uomo, in un italiano stentato, ha confessato candidamente di essere positivo al Covid. Gli operatori, quindi, gli hanno chiesto di allontanarsi immediatamente dalla struttura ma l’uomo, in preda a forti dolori, non voleva sentir ragione tanto che è stato necessario l’intervento dei carabinieri di Recanati. Effettivamente il pakistano risultava in quarantena fiduciaria e non si sarebbe dovuto allontanare dal suo domicilio. Visto il suo stato di salute è stato comunque accompagnato al pronto Soccorso di Civitanova Marche.

Ieri mattina ecco di nuovo l’uomo allo sportello a reclamare l’assegnazione di un medico di famiglia: l’ospedale di Civitanova, dove era stato trasportato per dei controlli, lo aveva dimesso in quanto erano trascorsi i 21 giorni previsti dalla quarantena e a quel punto l’extracomunitario non aveva più alcun obbligo d’isolamento.

Si è trattato, insomma, di uno spiacevole malinteso perché alla fine, forse per un mancato aggiornamento dei database, l’uomo non ha violato alcun periodo di quarantena in quanto, essendo trascorso il periodo previsto per legge, ormai lui si poteva considerare negativo al Covid e, quindi, uscire di casa.

si con te genanio
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5 commenti

  1. In merito alla vicenda Dell extracomunitario, il malinteso è avvenuto a causa dei soliti pregiudizi a monte di situazioni simili a questa.
    Ancora oggi, si deve comprendere che un extracomunitario, o anche fosse un cittadino recanatese.. In primis è una PERSONA.
    Un po’ di gentilezza e attenzione in più forse nn creerebbero più malintesi a discapito della dignità umana.

  2. Per quanto ricordo le prime a non essere in regola con le norme vigenti erano le addette allo sportello che, prive di qualsivoglia cartellino di riconoscimento, alla mia richiesta in merito rispondevano con pessimi modi che non avevano tempo da perdere con me. In effetti avrei dovuto chiamare i carabinieri allora.

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