Next Generation. Due parole entrate nell’uso comune, stanno ad indicare che la ripresa del Paese si avrà solo programmando ed operando anche per le prossime generazioni. Questa è l’indicazione che ci viene dall’Europa. Quell’Europa che ha scommesso di mettere in comune una cifra consistente di debito per finanziare i Paesi più deboli e più provati dalla catastrofe Covid-19.
A fronte di ciò, è necessario fin da ora cambiare passo, preparandoci ad una Politica che persegua una visione generale di sviluppo economico ecosostenibile e non più segmenti spezzettati di gestione dell’esistente. Progetti e non più solo gestione dell’ordinario camuffato in progetti di sviluppo.
Nella nostra città il famoso usato sicuro ha immediatamente recepito, a suo modo, questa nuova stagione e si è affrettato a riesumare un vecchio piano attuativo per un centro turistico-ricettivo a Scossicci e a negare un breve rinvio del Consiglio comunale, richiesto dalla minoranza a fronte di un invio, fatto ad uffici comunali chiusi per il fine settimana, di ben 20 allegati, da studiare attentamente.
A questo punto qui non si tratta più di paragonare l’usato sicuro con il sogno del nuovo ma si tratta più semplicemente di prendere atto che di sicuro c’è solo l’arroganza del potere e la certezza del perpetuarsi di pratiche e litanie della vecchia politica.
Ma se vogliamo avere la speranza di agganciare la stagione della Next Generation non potremo più vivere di una politica che rappresenta solo il punto di mediazione di interessi molto particolari, senza avere una visione complessiva del bene comune.
Da Porto Recanati partono ogni anno decine di giovani di talento, che meriterebbero di vivere la loro vita nella loro città e contribuire al suo sviluppo.
Tutto ciò non sarà possibile se quelle forze che hanno un progetto di reale sviluppo della città, e che attualmente costituiscono la maggioranza degli elettori, non saranno in grado di proporsi unitariamente quali rottamatori di quella vecchia politica.
La NEXT GENERATION incalza e la green economy non si concilia con gli inquinanti: gli incentivi alla rottamazione saranno un nuovo modo di amministrare e valorizzare il bene comune.
Sauro PIGINI
Porto Recanati 24 gennaio 2021
4 commenti
Ingegnere, bando alle metafore. L’avvicinarsi del voto amministrativo fa riemergere il fantasma della grande burattinaia di Porto Recanati, colei che fa e disfa grazie all’accondiscendenza, nel tempo, di tanti che adesso vogliono presentarsi come alternativa e si dissociano dal passato di cui sono stati protagonisti non di secondo piano.
Allora, prendiamo in considerazione il suo schieramento, ingegnere. Dopo la fiammata elettorale che l’ha portata sui banchi del Consiglio comunale, ben poco si è visto da parte di quanti l’hanno sostenuta. I Cinquestelle e coloro che ne hanno condiviso le scelte si sono volatilizzati, lasciando a lei l’onere di sostenere il ruolo di opposizione a questa giunta comunale. Un compito francamente gravoso, considerate le questioni cittadine in ballo.
Ora riparte la giostra elettorale. Che succederà? Torneranno nomi e volti arcinoti? Torneranno i soliti, vecchi temi più o meno campanilistici (il porto o darsena che dir si voglia…)? Tornerà la vecchia cartolina, ormai ingiallita, di Porto Recanati centro turistico balneare di primissimo livello? Torneranno i progetti dei megacomplessi edilizi destinati non si sa bene a chi?
Ingegnere, ci dia un copione diverso per favore!
Arioncitellli impara a leggere!
Ho una casa nella ztl di Recanati e una nella ztl di Porto Recanati, pur non essendo residente. Dopo un avvio francamente infelice, la ZTL di Porto Recanati è meno vessatoria di quella di Recanati, i permessi di accesso vengono rilasciati in tempo reale anche ai non residenti e sono gratuiti.
Quindi?