Finalmente una buona notizia per i lavoratori della cooperativa Residenza Recanati che operano all’interno della Rsa (Residenza Sanitaria Assistenziale) di via XX Settembre di Recanati: le organizzazioni sindacali, Cgil e Cisl della Funzione Pubblica, sono riuscite a strappare al datore di lavoro l’impegno al pagamento del 70% delle ore non svolte a causa della riduzione degli ospiti presenti nella struttura sanitaria riabilitativa. Per ottenere questo era stato anche proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti della Rsa dopo che inutilmente avevano sollecitato la cooperativa a risolvere le gravi questioni concernenti la riduzione dell’orario di lavoro e dello stipendio del personale in servizio, a cui ha fatto seguito anche una diffida, inoltrata il 5 novembre scorso, al Prefetto e all’organo appaltante il servizio, l’Area Vasta3.

Attualmente i letti vuoti sono ancora una decina con conseguente riduzione delle attività e, quindi, anche dell’orario di lavoro che sta comportando una riduzione della busta paga del personale. In seguito ad un incontro con i responsabili della cooperativa, ci dice Laura Raccosta della Cisl, si è giunti ad una intesa sulla possibilità da parte della cooperativa, senza nessun onere aggiuntivo per la stessa, di accedere agli ammortizzatori sociali, nello specifico al fondo d’integrazione salariale (FIS), un aiuto che si attiva su iniziativa del datore del lavoro in accordo con le organizzazioni sindacali.

Rimangono, invece, ancora in piedi gli scatti di anzianità dei lavoratori, interrotti con l’ingresso della cooperativa La Cometa, a cui hanno fatto seguito poi la Fenice ed infine Residenza Recanati.

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