Stamattina insieme ad altri amici medici e abbiamo vaccinato contro il covid gli ospiti della casa di riposo Ircer di Recanati. Oltre ai ringraziamenti sinceri e sentiti al medico responsabile, agli infermieri a alla direttrice che si sono adoperati straordinariariamente per snellire ed ottimizzare il nostro lavoro mi preme fare una considerazione.
Non amo la retorica e meno che mai i racconti mielosi, ma non ho vergogna di scrivere che oggi il regalo non lo abbiamo fatto noi medici ai vecchietti ricoverati…sono stati loro, con la loro disponibilità, la loro educazione, il rispetto e l’ affetto sincero col quale ci hanno accolto e ringraziato, i veri protagonisti della giornata.
La prima “vecchietta” che ci ha tenuto a vaccinarsi è una mia paziente, Rosetta Menghini (accanto a me nella foto)… quando stamattina mi ha visto gongolava di gioa…era orgogliosa di far vedere ai suoi “coinquilini” che quello che doveva vaccinarli era il SUO medico e quindi spettava a Lei, e solo a Lei, il diritto di vaccinarsi per prima… GRANDE ROSETTA!
Chi mi conosce o legge i miei post, sa bene che non amo svelare la mia intimità e che mi guardo bene dall’ esternare i miei più profondi sentimenti sui social…però oggi non posso non fare una eccezione.
Spesso…troppo spesso… travolti dalla accellerata quotidianità perdiamo l’ essenza delle cose più semplici e vere.
Oggi gli anziani ospiti degli Ircer mi hanno fatto un grande e inaspettato dono, riportandomi a un mondo antico e “umanamente” autentico, quando la semplicità, il rispetto, la riconoscenza, l’umiltà, il senso del decoro, la serena accettazione della realtà…erano i valori naturali e condivisi.
Credo che, per il mio benessere più profondo, tornerò certamente a trovarli
4 commenti
Chi si loda si ” sbroda “!!! E’ un detto di sempre.
Amedeo, belle parole e bei sentimenti. Fanno piacere!
Nelle parole del Dott. Giorgetti non c’è traccia di autocompiacimento, anzi, il suo apprezzamento è stato rivolto esclusivamente nei confronti degli ospiti della casa di riposo.
La prima, insensata ed astiosa, critica conferma ancora una volta il vecchio adagio secondo cui è meglio tacere e dare l’impressione di essere stupidi piuttosto che parlare (in questo caso, scrivere) e togliere ogni dubbio.
Concordo. A volte, per provocare uso frasi simili a quella scritta da 23,49.
Assolutamente fuori luogo in questo caso. 23,49 mi vergogno al tuo posto. Tu non sei capace di farlo