Agiva indisturbata e incurante delle disposizioni normative in materia di stupefacenti; i finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Fermo, nel corso di una perquisizione domiciliare, hanno infatti rinvenuto all’interno della soffitta, collegata all’abitazione con una scala retrattile, due rudimentali serre che custodivano 41 piante di marijuana, sia appena germogliate che in avanzato stato di sviluppo.

In realtà, i militari, dopo aver varcato la soglia d’ingresso di casa, si sono resi subito conto che l’intera abitazione era adibita a vero e proprio laboratorio per la produzione di sostanze stupefacenti: il salone era infatti destinato alla maturazione dei germogli, opportunamente impiantati all’interno di un piccolo vivaio, ed all’essicazione delle piante già pronte per l’uso; la soffitta era invece utilizzata per le fasi di coltivazione e crescita.

Le serre erano dotate di un artigianale sistema di riscaldamento e aerazione provvisto di timer per l’accensione e lo spegnimento automatico, che manteneva costante la temperatura interna (circa 21°C nelle ore notturne e 26°C in quelle diurne) grazie alla presenza di lampade riscaldanti opportunamente orientate direttamente sulle piante.

Le attività di ricerca, condotte anche con l’ausilio delle unità cinofile antidroga, hanno permesso di rinvenire e sequestrare, oltre alle citate 41 piante di marijuana, anche 176 grammi di marijuana già essiccata e 20 grammi di hashish pronti per essere immessi in consumo.

Con la finalità di evitare la possibile reiterazione del reato è stata inoltre asportata anche l’intera strumentazione necessaria alla buona riuscita della produzione (bilancino di precisione, 3 lampade a calore e 8 termostati regolatori).

Considerato l’ingente quantitativo sequestrato, immediatamente comunicato all’Autorità Giudiziaria fermana, la persona è stata tratta in arresto per il reato previsto e punito dall’articolo 73 del Testo Unico sugli stupefacenti, per produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope.

 

Il costante e quotidiano impegno della Guardia di Finanza per la tutela della legalità e della salute pubblica ha permesso, ancora una volta, di impedire l’immissione sul mercato, soprattutto tra le fasce più giovani della popolazione, di un considerevole quantitativo di stupefacente, la cui vendita, oltre a danneggiare la salute dei consumatori, avrebbe altresì fruttato illeciti guadagni per circa 50.000 euro.

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