Porto Recanati. Emanuela Addario, titolare del Caffè del Corso di Porto Recanati, ha aderito alla protesta dei ristoratori #ioapro1501. Nell’intervista, di seguito pubblicata, spiega le ragioni della protesta e del perché la ristorazione non ne possa più di andare avanti con questi continui divieti.

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8 commenti

  1. Ario Roncitelli on

    A parte la barista (era anche giornalista, in passato?), trovo inopportuno il “cappello” introduttivo all’intervista. Radioerre praticamente sostiene le violazioni della legalità? Ma quale “coraggio” riconosciuto a chi se ne infischia delle regole? E’ inaccettabile.

    • ma di quale legalità stai cianciando! Ogni DPCM è un abuso di potere! Non sono leggi, quindi governare a colpi di DPCM è anticostituzionale!!! Rispettare le regole vale solo a senso unico? Quelle del Governo di Centro Destra non andavano bene, ma queste del governo maoista sì invece? Certo che è coraggio! Solo i partigiani lo avevano? E’ ora di passare oltre e ristabilire regole democratiche. Basta con questa dittatura! il Covid è solo un pretesto!!

  2. Brava Emanuela! Non possiamo stare dietro alla schizofrenia e mancanza di organizzazione e programmazione del Governo.

    • E via! Si faccia ognuno come gli pare! Siamo il popolo dell’anarchia e dell’agevolazione agli “amici degli amici”, qualunque cosa accada. Basta che a perderci siano gli altri, se non proprio si riesce a guadagnare. Pessimi.

  3. Quando la legge va contro la persona …
    La salute delle persone non e solo quella di non prendere il covid ,ma bisogna capire che le difese immunitarie si abbassano e ci si ammala anche perché si perde il lavoro o per depressione….bisogna allargare la ragione…

    • Esattamente! E’ questo il punto. Le attuali leggi, che poi non sono leggi (ci sarebbe una parvenza di democrazia almeno…) ma DPCM, sono tutte pensate per far ammalare le persone

  4. Elisabetta Baleani on

    Gli operatori del settore hanno problemi molto seri: i “ristori” non sono sufficienti a farli sopravvivere e si trovano a dover fallire. Capisco molto bene le ragioni della signora. Capisco anche però, il problema Covid. A mio parere in questa crisi lo stato italiano non si è dimostrato nè all’altezza, nè sufficientemente sensibile: basti pensare che negli USA le attività chiuse causa Covid hanno ricevuto dal governo lo stesso fatturato del mese corrispondente dell’anno precedente, in modo da mantenere in piedi le attività che creano lavoro e ricchezza. Noi tra qualche mese ci troveremo con un tasso di disoccupazione e povertà da brivido.

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