Si chiamerà «AdriAvia» la nuova compagna aerea made in Marche a cui sta lavorando una cordata di 38 imprenditori che si ritroveranno domani davanti al notaio per la costituzione della nuova società. Un progetto fortemente voluto anche dalla famiglia Davanzali, storico nome legato all’Itavia di Aldo Davanzali, sirolese e pioniere del trasporto aereo più di sessanta anni fa con la sua azienda che cessò di operare a dicembre del 1980 dopo la tragedia di Ustica. Primo volo della nuova compagnia previsto per il giugno prossimo con un doppio giornaliero per Roma e Milano Linate per proseguire poi con Napoli e successivamente Spalato, Brindisi, Alghero, Olbia e Corfù e altre legate allo sviluppo del traffico etnico come la Skopje e Tirana.

Il progetto prevede l’assunzione sul territorio di 55 nuove figure professionali come personale navigante tecnico, (comandanti e copiloti) e di cabina e cioè gli assistenti di volo. Una cordata di punta quella che ha deciso di investire in questo settore ad iniziare da Francesco Merloni, l’armatore Alberto Rossi e Luciana Mosconi, i Guzzini, Tiziana e Luisa Davanzali e poi nomi importanti dell’impresa marchigiana come Lube, Renco, Diatech, Cbi Europe, Innoliving, Monticelli e Leonardi. Filippetti Markus, Gabriele Virgili, Paolo Tanoni, Guido Guidi, Giancarlo Gabrielli, Eros Cecconi, Massimo Ottaviani, Giuseppe Santoni e Massimo Berloni, Walter Darini e l’ambasciatore Giuseppe Balboni Acqua.

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4 commenti

  1. Di capitani coraggiosi ne abbiamo sentito parlare nella vicenda Alitalia e non mi sembra che sia andata bene!
    Al che dico che in una realtà dove la concorrenza è fortissima ed aggressiva come vi collocate con competitor tipo Ryanair?
    Oggi la gente vuole risparmiare ed avere il servizio!
    Ryanair ha addirittura stiplulato un accordo con Italo di cosa stiamo a parlare di cosa?
    Datelo ai tedeschi e poi vediamo come l’aeroporto fattura,pensiamo piuttosto alle infrastrutture ai collegamenti ferroviari con l’interporto di jesi!!!
    Di un vettore Marchigiano possiamo farne a meno!

  2. Goffredo Natalucci on

    Un’operazione strana, orchestrata per far leva su un certo campanilismo regionale che ormai ha fatto il suo tempo. Significative poi sono le destinazioni annunciate, che rispondono più a diretti interessi degli improvvisati “capitani coraggiosi”, che a un autentico obiettivo di collegare le Marche con i principali aeroporti europei (Francoforte, Parigi, Londra, Madrid). Inoltre compaiono personaggi già “attivi” in altre vicende particolari degli ultimi tempi, come quella della realizzazione dell’ospedale Covid-19 nel quartiere fieristico di Civitanova. Quanto all’ipotesi di “azionariato diffuso”, anche questa è una carta che richiama vecchi (e falliti) progetti, quale fu quello di una banca marchigiana negli anni ’80 del secolo passato.

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