Credo che la festività natalizia sia un’occasione importante per una seria riflessione sulla denatalità. La delicata questione della impressionante diminuzione delle nascite in Italia e in particolare nelle Marche è ormai in evidenza da anni.

Il saldo fra morti e nati è fortemente negativo a favore dei decessi e neanche l’immigrazione riesce più a colmare la perdita di popolazione (al di là delle credenze gli immigrati nella nostra regione rappresentano da anni appena l’8,6% della popolazione, compresi i cittadini comunitari). L’epidemia Covid19 ha ulteriormente accentuato il fenomeno: da una parte aumentando il numero dei morti, che a fine anno potrebbero superare i 650 mila in Italia, e dall’altra abbassando ulteriormente il numero dei nati. Infatti, secondo l’Istat, è crollata la favola secondo la quale il lockdown avrebbe accresciuto il numero dei concepimenti. Al contrario, la paura per il futuro e la grande incertezza derivata dalla pandemia ha fatto crollare la fiducia delle coppie e quindi le nuove nascite che saranno poco più di 400 mila nell’anno in corso e addirittura meno nel prossimo anno: esattamente 420 mila nel 2019, 408 mila nel 2020 e 393 mila è la stima per il 2021. Da tutto ciò emerge un quadro devastante con un saldo tra morti e nati che potrebbe superare le 250 mila unità: ciò significa 1 milione di italiani in meno ogni quattro anni.

Nelle Marche, riferisce l’Inps, abbiamo raggiunto la soglia critica di un pensionato per ogni lavoratore. Tanti sono quindi i segnali che devono indurci ad agire subito e con decisione; ad esempio il fatto che abbiamo già 440 ultracentenari e che il numero degli ultra ottantacinquenni ha superato quello dei bambini sotto i 4 anni. Non si può continuare a far finta di nulla, per cui Stato e Regioni dovrebbero, con grande senso di responsabilità e grande eticità, pensare al futuro del paese per i prossimi decenni.

Si ragiona troppo meschinamente solo delle cose dell’oggi senza una visione di largo respiro per il futuro. La nostra maggioranza ha presentato un programma per bocca del Presidente Francesco Acquaroli, nel quale vengono ipotizzate una serie di iniziative a favore della vita nascente e delle famiglie. Personalmente e come gruppo UdC ritengo che si debba ipotizzare un vero e proprio “Pacchetto vita” unitamente ad un “Pacchetto famiglia”.

I due gruppi di interventi, adeguatamente coordinati, dovranno essere oggetto di assegnazione di adeguate e sostanziose risorse: micro interventi senza una strategia di respiro sono stati fatti negli ultimi decenni dal governo centrale e dalla regione Marche ma sono serviti a poco. È necessario crederci e crederci fortemente e per molti anni. Progetti di questo tipo qualificheranno la giunta Acquaroli e la maggioranza che la sostiene.

Credo anche che su questi argomenti si possa e si debba trovare la più ampia convergenza tra tutte le forze politiche rappresentate in consiglio regionale. Il futuro del paese e della nostra regione non è cosa che si debba regolare a colpi di maggioranza e secondo visione partitiche. Anche in altri tempi, di fronte a grandi emergenze, il paese tutto si è trovato unito per perseguire decisioni unanimi. La questione della natalità non è una faccenduola di tipo contingente, ma attiene all’esistenza stessa della comunità italiana con immense conseguenze di natura economica e sociale: senza popolazione giovane non c’è sviluppo, né crescita né ricchezza e una popolazione fatta in prevalenza da anziani finirà per essere sempre più debole e povera.

 

Ancona, lì 22 dicembre 2020

 

Capogruppo UdC Popolari Marche

Dino Latini

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9 commenti

  1. Finchè noi donne, serve sciocche di questa società ipocrita patriarcale violenta abbiamo fatto figli a Dio, alla patria e al marito andava bene, vero? Se non lavoravamo fuori casa dovevamo baciare la mano del padre marito padrone che ci nutriva (e magari ci massacrava anche di botte per troppo amore) , se lavoravamo anche in ambito extradomestico avevamo le carriere bloccate dai figli, accusate di “approfittare” della matermità o della 104/92. Poi i figli con il cognome del marito, ciliegina sulla torta. Ora come Lisistrata c’è un bello sciopero in atto e non pensate di accontentarci come al solito con quattro spicci e un mazzo di fiori. Pagherete caro pagherete tutto, finalmente. Non è solo questione di Covid.

  2. O Dino ma cosa volete fare…cosa?
    Per creare ricchezza occorre favorire il lavoro e con il lavoro si genera benessere e con il benessere si possono porre le basi per progettare il futuro!
    Voi con i vostri lauti stipendi avete queste capacità?
    Ho seri dubbi!

    • ma che ne sanno loro di incertezza nel futuro, di sfiducia, di stipendi da fame e contratti a termine, sapete dove potete ficcarvelo il pacchetto? E con tutto il fiocco

  3. Madre e padre lavoratori più figlia più mutuo più rate varie on

    Il pacchetto dovrebbe prevedere almeno 700€ al mese, dato che quando marito e moglie lavorano per uno stipendio da fame devono pur lasciarla a qualcuno sta creatura. Se così fosse ben venga, altrimenti se bisogna farsi propaganda per 50€ a figlio meglio che stiate zitti che fate più bella figura.

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