Il Centro diurno per Alzheimer è chiuso da Marzo scorso causa Covid19 dato che è collocato dentro il palazzo dell’Ircer. Il Centro accoglieva circa dieci assistiti di Recanati e dei comuni a noi più vicini. Abbiamo registrato il disagio delle famiglie che facevano conto sul Centro per avere sostegno e sollievo nella loro attività d’assistenza giornaliera.
Comprendiamo perfettamente che con il riacuirsi della pandemia non si sia potuto riaprire, anche perché i locali del Centro sono stati occupati per nuove necessità di ricovero e cura. Siamo in emergenza piena.
Quello che ci permettiamo di fare è segnalare questa necessità delle famiglie degli ospiti del Centro alle autorità sanitarie della nostra area vasta che tanto fecero a suo tempo per avviare questo servizio.
La nostra proposta è la possibilità di verificare la collocazione in altra sede provvisoria, dato che non si parla di ritorno alla normalità prima dell’estate prossima. In subordine anche la possibilità di organizzare qualche servizio a domicilio aggiuntivo rispetto agli attuali. Nella logica che nulla si può pretendere, ma tutto si può proporre.
Recanati, lì 2 dicembre 2020
4 commenti
Nota opportuna. Bisogna potenziare i servizi domiciliari, non possono sempre pagare le donne.
Se ci fossero più risorse…
E sapete di cosa parlo…
Con 5800 euro al mese ci paghiamo 6 giovani che svolgono il servizio civile X 900 euro al mese!!!!
Con i 90000 euro all’anno dell’altro capo gabinetto possiamo far funzionare il centro come se il virus non esistesse spendendoli in tamponi giornalieri…un po’come fanno in Rai o Mediaset prima di andare in trasmissione conduttori ed ospiti!!!
PREDICOZZO
FINO A QUANDO BUTTIAMO I SOLDI PER MANTENERE APPARATI COME CONSIGLI REGIONALI ECC… I SOLDI ANDRANNO SEMPRE PER SITUAZIONI UTILI SOLO AL POTERE ED ESSENDO LA COPERTA CORTA O LA TIRO DA UN LATO O DALL’ALTRO,FACENDO RIMANERE SCOPERTO L’ALTRO LATO,UNA VIA DI MEZZO?
DIMEZZARE QUEI COMPENSI?
Nooooooooooo!!!ME RACCOMANNO!!
ci sono altri metodi di assistenza collaudati altrove;inutile proporli a Recanati
Ti sbattono in faccia un”chi paga?”e si fanno una risata!
Chi paga?
La risata ci può anche stare perché se facciamo paragoni con città del nord mediamente industrializzate il comune percepisce emolumenti irpef ben superiori rispetto ad una città come Recanati.
Considerando anche il fatto che mentre nelle nostre realtà molti imprenditori non pagavano i contributi ai loro lavoratori,parlo di anni 50,60,70 parte di ’80 ed oggi abbiamo gente anziana,malata che prendono pensioni da fame non per colpa del governo ma per colpa di imprenditori egoisti che alla domanda:
_Non mi versa le marchette per la pensione?
Risposta:
_Ne prendi de più adesso!
Con questo modus operandi si è creato l’impoverimento a lungo termine di una fetta di popolazione!
Mentre al nord dove c’è l’industria ci sono gli inquadramenti il sindacato ed un semplice operaio omologo del Recanatese prende una pensione sopra i 1400 euro che con l’accompagno si somma e la cifra è ben superiore!
Ecco perché la risata a domande utopistiche CI STA