di Luca Marconi coordinatore provinciale Udc: “La vicenda di don Andrea Leonesi, contestato per aver espresso legittima opinione in un contesto semi-privato come una liturgia cattolica, pone serie domande sulla libertà e sulla tolleranza della nostra cosiddetta società civile. Non è affatto una questione peregrina se un giurista di chiara fama, cattolico, moderato e non certo fondamentalista come Cesare Mirabelli, Presidente emerito della Corte Costituzionale, si pone domande in questo senso, in particolare a proposito della cosiddetta “legge Zan” sull’identità di genere e l’omofobia. Mirabelli si pone una prima questione sul fatto che la legge introduce un’aggravante specifica per tutti i reati lesivi della dignità e dell’integrità della persona umana sostenendo che “si sarebbe potuta ottenere intervenendo sull’articolo 61 del Codice Penale. Sarebbe stato un percorso meno traumatico”. Ancor peggio quando la “legge Zan” al famigerato articolo 2 lettera d parla di “propaganda di idee”, quando l’attuale articolo 604 bis del Codice Penale fa invece riferimento alla “propaganda e istigazione a delinquere”. La propaganda – sostiene Mirabelli – è ancorata al delinquere e giustamente va espressa. Con la nuova legge invece si fa riferimento all’idea, viene meno il raccordo necessario con l’istigazione. Possiamo dire di trovarci di fronte ad un reato d’opinione? Per chi avesse dubbi basta leggere l’articolo 4 dove si dice che “ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime e riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”. E’ quel “purché non idonee” che desta grande preoccupazione, dice Mirabelli: “non si può usare il concetto di idoneità nella valutazione di un’idea, chissà quando, come e per quali finalità espressa, e trasformare quell’idea in un reato penale”. Chi stabilirà se l’idea è idonea oppure no a determinare un concreto pericolo di violenza o discriminazione? Per tutto ciò Mirabelli sostiene, insieme a molti cattolici e liberali, che il testo vada rivisto. E’ mia profonda convinzione che non solo questo sia necessario, ma che vada anche combattuta questa mentalità neo-assolutista e per nulla laica. Solo nel periodo fascista in Italia abbiamo avuto leggi che impedivano di esprimere il libero pensiero e che davano ai giudici ampia discrezionalità nel condannare penalmente reati di opinione e di parola. Non vorrei che l’attuale sinistra, insieme ai Cinque Stelle, inauguri nel nostro paese un tempo di intolleranza e di dittatura del pensiero utilizzando in maniera subdola e strisciante la legislazione penale per limitare o combattere opinioni diverse dalle loro. Forse, così procedendo, la vicenda di Don Leonesi potrebbe non restare un caso isolato”.

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16 commenti

  1. L’unica cosa di intollerabile è come 6 vestito nella foto,la cravatta sotto la zip!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Ahahahahahahahahahah!

  2. Sono una donna e mi sembra che da sempre i cattolici, certi cattolici in particolare, pretendono di prendere decisioni in ambito politico condizionando anche chi cattolico non lo è proprio. Parla di intolleranza chi per anni ha bloccato qualsiasi normativa sul riconoscimento delle unioni omosessuali, che ha cercato di rendere difficile la contraccezione etc. ? Per non ricordare a tutti come venisse additata e sanzionata una donna che avesse figli al di fuori del matrimonio. Adesso che i figli non li facciamo quasi più non vi sta bene neanche questo. Qui il bue dice cornuto all’asino. Potete dire che l’aborto è peccato, che gli omosessuali unendosi fanno peccato etc. ma pretendere che le leggi di un paese laico ricalchino le norme religiose è del tutto scorretto. Pensavo che certe separazioni di ruoli e di campi di applicazione fossero ormai acquisite ma non è così.

  3. La VERITA’ e’ che siamo arrivati in un punto in cui deve E DICO DEVE essere NORMALE TUTTO CIO’ CHE NORMALE INVECE NON E’ . Questa e’ la realta’ del momento. INUTILE INSISTERE…

  4. Due cose appaiono preoccupanti.
    La prima, immediatamente percepibile, è che molti dei commenti sinora riservati all’intervento del Dott. Marconi non fanno alcun effettivo riferimento al portato tecnicamente critico espresso dall’autore: in particolare non si registra cenno di sorta ai gravissimi pericoli connessi all’attribuzione ex lege e, quindi, al successivo esercizio pratico da parte dei giudici, della pura discrezionalità anche in materia penale, riflessione questa che è certamente super partes essendo priva di connotazioni politiche o confessionali.
    La seconda, forse meno lampante ma assai più inquietante, è la sempre più scarsa qualità legislativa italiana. Sino al penultimo decennio del secolo scorso, infatti, la maggior parte dei provvedimenti, specie quelli di carattere riformista o innovatore, veniva emanata a seguito di attento e meditato studio da parte delle migliori menti – giuridiche e specialistiche – nazionali le quali, consapevoli dell’alto compito cui erano chiamate e della correlata grave responsabilità, di regola producevano frutti, se non eccelsi, comunque apprezzabili (non a caso l’Italia era definita la ‘culla del diritto’).
    Ora, invece, leggi e decreti sono realizzati con la stessa ponderazione e preparazione – per non dire con gli stessi obiettivi – con le quali viene dimesso un tweet o un ‘like’, metodica superficiale che è specchio fedele dei tempi moderni (oltre che in linea con i curricula di tanti attuali governanti) e cui non poteva che conseguire uno scadimento, tanto evidente quanto allarmante, dell’attuale produzione normativa, e la ‘legge’ Zan – purtroppo, attesa l’oggettiva rilevanza delle tematiche da essa affrontate – non ne costituisce eccezione. Mario Pinelli

  5. Un’esagerato stipendio mensile di 5.583,34 euro al lordo per occupare un posto da non eletto in Regione.
    Scusate la banalità, ma dati i tempi che corriamo, prendere ai disagiati per dare ai benestanti, in altre parole semplici prendere quello che spetta ai poveri per dare ai ricchi, signori cattolici praticanti devoti, non vi fa mordere la coscienza?
    Mi piacerebbe sapere invece come si esprimerebbe Don Andrea Leonesi in una delle sue tante omelie su questo argomento.

    • Cosa dire allora dello stipendio mensile da senatore a vita del prof. Mario Monti? Mai eletto, responsabile della crisi del mercato immobiliare e quindi dell’edilizia etc. etc.

  6. Elisabetta Baleani on

    Mi sembra utile ricordare che l’Italia non è una teocrazia e che lo stato di diritto, necessariamente laico, deve garantire e proteggere tutti, anche chi cattolico e credente non è. Detto questo, ognuno segua le proprie convinzioni morali e religiose, ma non si pretenda di imporle agli altri. Capisco le posizioni dei cattolici i quali possono seguire tranquillamente i precetti della chiesa e del vangelo senza che nessuno ci metta bocca, ma, come io non metto bocca nelle loro scelte, non si può accettare che loro mettano bocca nelle mie.

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