È stata condannata a due anni di reclusione, Raffaella Acampora, di origini campane, che aveva chiesto 500 euro per testimoniare in un processo.

Era il dicembre del 2008 quando il muro dell’ex episcopio, accanto alla Cattedrale di Recanati, viene giù come una montagna di burro investendo un’auto parcheggiata in via della Residenza a bordo della quale si trovava una ragazza. La madre della giovane, proprietaria dell’auto, aveva dunque avviato una causa civile per ottenere il risarcimento delle lesioni subite dalla ragazza e dei danni alla vettura. Quella sera ad assistere a quel fatto c’era una residente del luogo, Raffaella Acampora, chiamata poi dalla famiglia della ragazza rimasta ferita a testimoniare.

Ma la testimone, nel frattempo ritornata in Campania, quando venne contattata avanzò la richiesta di avere un compenso di 500 euro. In Campania, avrebbe detto, c’era la regola che bisognava fare un piccolo regalo a chi testimoniava in tribunale, in quel caso si trattava di pagare 500 euro.

La famiglia recanatese a questo punto decise di denunciare quanto accaduto. I giudici del Tribunale l’hanno condannata a due anni ritenendo che non si trattasse di un caso di tentata concussione, ma del reato di induzione indebita a dare o promettere utilità.

Ora comunque l’imputata potrà fare appello contro la sentenza, per provare a dimostrare che le cose non siano andate come ricostruito durante il processo di primo grado.

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