“Il sistema imprenditoriale come quello bancario ha subito negli ultimi anni un’evoluzione rapida e l’aggregazione bancaria è la risposta ad un processo irreversibile che porta a confrontarsi in un mercato globale. Le banche del territorio hanno sostenuto le economie locali ma hanno anche dimostrato il loro limite per dimensioni e per l’uso distorto che la politica o alcune lobby ne hanno fatto, prova ne sono i dissesti finanziari che hanno impattato non solo sulle imprese ma anche sui risparmi delle famiglie.

Oggi la piccola impresa marchigiana ha bisogno di rafforzarsi, di crescere di dimensioni e di affacciarsi in maniera strutturata sui mercati esteri. La nostra economia regionale è fortemente orientata all export e per questo occorrono partner che con capillarità e specializzazione siano in grado di accompagnare le aziende nel mercato globale. Per questo riteniamo che l’acquisizione di Ubi da parte di Intesa Sanpaolo possa rappresentare per la nostra economia un’opportunità di crescita. Il tutto a patto che questa acquisizione avvenga rispettando gli intenti: salvaguardia degli affidamenti e dei livelli occupazionali.

Per questo ci faremo portavoce in Regione perché si stringa un patto di collaborazione stretta tra economia locale e sistema bancario tutto, coinvolgendo i vertici Regionali della nuova Banca, così come delle Banche locali, in un incontro affinché si possano gettare le basi per una ripresa economica che tocchi tutti i settori: dal turismo, all’agricoltura, dalla manifattura all’ edilizia.”

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5 commenti

  1. Daniel Bonacci on

    Questa è proprio la strada che non dobbiamo intraprendere; la globalizzazione che tu Roberta invochi in linea con la politica economica del tuo partito, grazie anche a Monti, ci ha portato dove siamo ora: disoccupazione, taglio della sanità per un utopistico “efficentamento” della stassa, stessa cosa per la pubblica amministrazione. Questo modello economico che invochi va profondamente in contrasto con la nostra costituzione economica. Grazie a Dio alle elezioni regionali gli elettori avranno la possibilità di votare partiti che hanno come faro di giustizia economica e sociale la nostra Costituzione.

  2. Goffredo Natalucci on

    Un comunicato che più ruffiano non si poteva. Le banche marchigiane sono da sempre una palestra per politicanti che s’improvvisano finanzieri e che, prendendo a prestito le considerazioni che si fanno a livello nazionale ed internazionale, immaginano una realtà produttiva ed economica francamente fantascientifica, ma che comunque possa garantire qualche posticino. Guardiamo la tragica esperienza di Banca Marche, l’assorbimento silenzioso della Cassa di risparmio di Loreto e tante altre esperienze durate lo spazio di un mattino grazie al miraggio di interessi stratosferici per i suoi clienti. Adesso c’è l’entusiasmo per questa nuova operazione, che non ha nulla a che vedere con il territorio, ma che fa parte solo di una ricca spartizione di aree geografico-economiche. Poi come va va. Checchè ne dica la “mamma affettuosa”.

  3. Giovanni Bonfili on

    L’allargamento del mercato a livello planetario,la globalizzazione,è uno sviluppo economico direi naturale,che può anche avere alti e bassi,ma niente di più.La risposta che dovevamo e dobbiamo dare per non essere colonizzati è una vera integrazione europea,interesse sicuramente non solo italiano,e non l’autarchia.
    Ma questo non esclude la necessità di tenere nella massima considerazione le sorti delle economie periferiche,messe a dura prova proprio dall’evoluzione economica suddetta,e sulle quali non ha un ruolo marginale il sistema bancario.
    Di questo,più che delle buche sulle strade,dovrebbero occuparsi tutte le forze politiche.
    Si tratta del futuro delle nuove generazioni.

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