Sarà colpa del coronavirus o della scarsità di risorse ma se da una parte casa Leopardi raddoppia, con l’apertura delle stanze dove il poeta trascorse la sua gioventù insieme ai fratelli, il sistema museale cittadino invece riduce orari e luoghi da visitare!

Infatti niente più orari continuati come nel passato: da oggi i musei civici, gestiti dalla cooperativa perugina “Sistema Museo”, effettuato una pausa pranzo che va dalle 13 alle 15; stessa cosa per il punto di informazione turistica dell’ex chiesetta di San Pietrino: l’estate scorsa era aperto continuativamente dalle 9 alle 19 mentre oggi il suo orario è dalle 9,30 alle 13 e dalle 14,30 alle 19.

Non finisce qui: la torre del borgo è visitabile sino a metà percorso, dove è ubicato il museo della storia dell’antico maniero del 1200, e non è più consentito di raggiungere la sua sommità per godere del bellissimo panorama e al Museo dell’Immigrazione, unico in tutta la regione, vi si può accedere solo su prenotazione.

A parte gli ingressi contingentati e le limitazioni della durata della visita (un’ora per i capolavori del Lotto al Museo/Pinacoteca di Villa Colloredo Mels e 30 minuti per quello gigliano) anche qui bisogna scordarsi l’orario continuato: quest’estate, rispetto al passato quando le strutture erano aperte dalle 10 alle 19, viene rispettata una pausa pranzo, dalle 13 alle 15.

Diminuiscono sostanzialmente l’orario di apertura e i luoghi da visitare ma il biglietto unico d’ingresso è ridotto solo di un euro, da 10 a 9. E pensare che l’anno scorso nelle 10 euro del biglietto era compresa anche la visita alle due prestigiose mostre allestite per il bicentenario dalla stesura de L’Infinito di Giacomo Leopardi!

Recanati città della cultura?

 

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