Nella tarda serata di ieri i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Civitanova Marche, collaborati dai colleghi della locale Stazione Carabinieri, hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale emessa nella stessa giornata dal Giudice per le Indagini Preliminari di Macerata dott. Giovanni Maria Manzoni nei confronti di Tayari Rami, il diciottenne tunisino si è reso responsabile insieme ad altro connazionale della violenta aggressione nei confronti di un quarantaduenne marocchino residente in Via Cesare Pavese di questo centro.
Il provvedimento scaturisce dai gravi fatti di sangue che hanno interessato la città rivierasca la mattina del 6 giugno 2020, quando due giovani si sono presentati presso l’abitazione del marocchino e, sotto gli occhi di tutti, è scaturita una violenta e furibonda lite finita a colpi di fendenti, tanto che la vittima era stata trasportata d’urgenza all’Ospedale Torrette di Ancona per l’emorragia causata dalle gravi e numerose lesioni da taglio riportate, così come lo stesso indagato, trasferito invece all’ospedale di Civitanova Marche poiché rimasto a sua volta ferito all’addome.
Sono state condotte dai militari complesse, serrate ed articolate indagini che, coordinate dalla D.ssa Rosanna Buccini, Sostituto Procuratore della Repubblica di Macerata, hanno fatto emergere specifica pericolosità sociale del giovane tunisino e consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a suo carico, specie per quanto attiene alle motivazioni del grave gesto, riconducibili all’ambito illecito dello spaccio di sostanze stupefacenti sul territorio civitanovese. Inoltre, la capacità e la potenzialità omicidiaria dimostrate per le modalità e la violenza nei numerosi colpi inferti alla vittima, hanno sugellato la scelta del giudice di accogliere in pieno la richiesta cautelare promossa dal Procuratore Dott. Giovanni Giorgio, sostanzialmente tesa ad arginare la possibilità attuale e concreta di reiterazione del reato.
L’arrestato è stato tradotto presso il carcere di Ancona Montacuto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria ed in attesa dell’interrogatorio di garanzia, mentre resta al vaglio della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni la posizione del correo.