Si festeggerà domani l’anniversario della nascita di Giacomo Leopardi e nonostante il coronavirus il programma delle iniziative culturali segue la tradizione con la consegna, da parte del sindaco Bravi, nelle mani del Presidente del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, Fabio Corvatta, del premio Leopardi istituito anni fa dallo stesso Centro. “Ringrazio il Comune e il Sindaco, afferma Corvatta, che ha pensato al Centro Studi con l’intento, però, di riconoscere non l’attività svolta dall’Ente sotto la mia gestione, perché ciò sarebbe stato di cattivo gusto, ma quanto quella dei due principali periodi della sua storia caratterizzati dalla gestione di Umberto Bosco e Franco Foschi, che hanno coperto quasi 50 anni di vita del Centro. Ringrazio il comune e il sindaco, ha detto Corvatta, che abbiano pensato a questo Ente di Cultura, ma anche al ruolo della famiglia Leopardi con Ettore che volle il Centro”.

L’aria è cambiata in città e ora i due palazzi si guardano e si sorridono nell’insegna della rinnovata collaborazione. “Già, aggiunge Corvatta, dopo anni di totale indisponibilità a qualsiasi forma di collaborazione, che ha contraddistinto un periodo lungo, il vento è cambiato grazie all’opera dell’assessore alla cultura Rita Soccio, poi ratificata in maniera ufficiale con l’arrivo del nuovo sindaco Antonio Bravi che ha ribadito un rapporto diverso con il territorio e le istituzioni culturali. Posso dire con soddisfazione che da tre anni il bilancio dell’Ente segna una decisa inversione di tendenza. Mentre prima i costi di gestione superavano gli investimenti per le iniziative culturali, oggi questi superano di gran lunga le spese correnti”. Un riconoscimento giunto a più riprese anche dal Ministero dei Beni Culturali che negli ultimi anni ha aumentato i suoi contributi. Ciò è dovuto non solo ai progetti realizzati ed avviati, ma anche al fatto che “nessuno di noi, prosegue Corvatta, come Centro Studi e Comitato Scientifico ha mai percepito un euro né di indennità, né di rimborso spese. Io non mi vergogno di dire che vado in giro per l’Italia e per il mondo a mie spese finché potrò permettermelo”.

Fra le cose di cui va particolarmente fiero il presidente Corvatta è che i progetti avviati hanno coinvolto diversi paesi nel mondo, dal Brasile alla Francia. “L’aspetto più significativo è che abbiamo messo insieme con la Biblioteca Nazionale di Napoli, l’Università di Macerata ed altre istituzioni il progetto di digitalizzazione delle carte leopardiane, perché la diffusione delle opere di Leopardi passa anche attraverso la salvaguardia dei suoi scritti”.

 

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