Alcuni rappresentanti dell’ex giunta comunale illustrano l’iter che dal 2015 ha portato la struttura a divenire parte del patrimonio comunale: “Dall’attuale amministrazione accuse infondate e prive di contesto verso chi ha lavorato per ottenere i fondi necessari. Chi oggi si fa bello con le piume del pavone, ieri sbraitava tra le fila della minoranza. Il patrimonio comunale montefanese si arricchisce di un tassello importante, Palazzo Pallotta. Questa è certamente una buona notizia. Le affermazioni di contorno fatte dall’attuale amministrazione sono invece tanto discutibili quanto infondate”.

Così alcuni rappresentanti dell’ex giunta comunale commentano le dichiarazioni che negli ultimi giorni hanno fatto da cornice all’acquisizione di Palazzo Pallotta.

 

Ripercorriamo quanto accaduto negli ultimi 5 anni:– proseguono – nel luglio 2015 la compianta contessa Luisa Pallotta dona, a mezzo testamento, la sua abitazione di via Roma (con precisione i due piani superiori alla vecchia sede di Poste Italiane) al comune di Montefano, con un impegno sostanziale da parte dell’ente: entro 5 anni dalla donazione, l’edificio dovrà ospitare un centro studi/biblioteca dedicata a Guido Pallotta, parente stretto della defunta Luisa che prese parte alla 2° Guerra Mondiale dove morì in territorio africano. Un’opportunità per il territorio, resa più difficoltosa dal fatto che i locali in oggetto debbano essere messi interamente a norma per l’apertura al pubblico.

 

Sin da subito il Comune si attiva per portarsi avanti con il lavoro e l’anno seguente (2016) riesce ad ottenere 25.000 euro a fondo perduto dalla Fondazione Carima per sostenere i 31.000 euro di spese complessive di abbattimento delle barriere architettoniche (realizzazione ascensore).

 

Poi il terremoto e l’immobilismo edilizio che ne è conseguito. Palazzo Pallotta viene dichiarato inagibile a seguito del sisma e prontamente l’ufficio tecnico si adopera per ottenere la scheda Fast, documento di comprovata importanza al fine di dare il via ai lavori di messa in sicurezza e di ripristino delle funzionalità del fabbricato con accesso ai fondi del terremoto”.

 

Le dimissioni del Sindaco Carnevali portano la questione in mano al commissario prefettizio “che reinserisce l’intervento di ripristino del palazzo nel piano delle Opere Pubbliche 2019-2021 e, a fronte di una spesa complessiva di 170.00 euro, partecipa al bando della Regione Marche promosso dal GAL SIBILLA per il reperimento dei fondi necessari. Siamo nel 2019 e con legge regionale il comune di Montefano si vede assegnata la somma di 160.000 euro: l’erogazione di questo contributo insiste sulla richiesta che venne formulata dopo gli eventi sismici del 2016, anno in cui chi oggi si fa bello con le piume del pavone sbraitava dalle fila della minoranza. Sinceramente non riusciamo a comprendere come si possa creare ancora oggi un pretesto per formulare accuse del tutto infondate e prive di contesto. Ci mostriamo ad ogni modo comprensivi verso coloro che, al netto di pochissime competenze tecniche ed amministrative, fino a qualche anno fa si battevano energicamente contro l’ex sindaco Carnevali, con urla e grida e poco rispetto dell’aula consigliare nella veste di minoranza, poi pronti a stringerci un accordo politico per raggiungere le poltrone più calde e ambite di Corso Carradori 26 a Montefano”.

 

Montefano, 21 maggio 2020

 

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3 commenti

  1. Ma quale accordo politico??? Smettiamo di continuare a dire fesserie di comodo ora! Nel leggere l’articolo nessuna chiarezza ma solo fumo e tergiversazioni inutili !

  2. anna maria fedeli on

    La Biblioteca potrà assorbire anche il patrimonio di volumi della Mediateca UBU? L’iniziativa di organizzare una Biblioteca dovrebbe essere un momento unificante per un piccolo Comune gioiello come Montefano, e il percorso non sarà sicuramente facile e breve.

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