Rinviata dal 10 marzo al 19 maggio e poi ancora al 20 novembre l’udienza relativa all’azione legale intentata nei confronti dell’azienda da circa 120 dipendenti, chi in forma privata chi collettiva tramite il sindacato, per recuperare i soldi del fondo garanzia dell’Inps e fondo Gmmaplastica.

Come si ricorderà la Teuco di Montelupone, azienda fino a pochi anni fa punto di riferimento per la produzione di arredobagni, nell’aprile del 2018 è stata dichiarata fallita e ancora le sue ex maestranze debbono veder chiusi i conti e saldate le loro spettanze con la liquidazione di quanto dovuto, soldi assolutamente necessari soprattutto in un periodo come questo di crisi e di mancanza di liquidità delle famiglie italiane.

Solo due mesi dopo dal fallimento, e cioè il 27 giugno, la Curatela nominata dal Tribunale di Macerata ha avviato la procedura di licenziamento di tutte le maestranze per le quali era stata riconosciuta una proroga della cassa integrazione sino al 30 giugno: una situazione che ha comportato perdere il beneficio dal 20 aprile (data della dichiarazione di fallimento dell’azienda) al 27 giugno quando è scattata per loro la Naspi: un lasso di tempo vuoto di stipendio e di contributi versati per i 116 ex lavoratori che ha pesato anche sul calcolo della Naspi stessa.

A nulla sono valse le mobilitazioni delle Organizzazioni sindacali né il tentativo di sensibilizzare sul tema il Ministero del Lavoro, i parlamentari marchigiani, la giunta regionale e i sindaci dei Comuni interessati. I dipendenti solo in parte hanno ricevuto il TFR già versato dall’azienda alla tesoreria dell’Inps ma non si ha alcuna notizia di quando sarà liquidato anche quello del fondo di categoria a cui a suo tempo avevano aderito gran parte dei lavoratori.

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