L’attuale pandemia da COVID-19 vede l’impegno della Guardia di Finanza nell’attività di contrasto alla diffusione del contagio, condotta con l’impiego dei reparti territoriali e delle
specialità quali la componente aeronavale.
Il ruolo di “Polizia del mare”, divenuto proprio della Guardia di Finanza, viene svolto dal Reparto Operativo Aeronavale di Ancona che, oltre all’ordinaria attività di polizia economico finanziaria volta al contrasto dei traffici illeciti condotti via mare, al controllo sul demanio dello Stato ed alla scoperta dei reati ambientali finalizzati al conseguimento di illeciti risparmi economici e fiscali, è ora chiamato a coadiuvare i Comandi Provinciali del Corpo nell’attività di controllo sul rispetto della normativa per la lotta alla diffusione del contagio da COVID-19 imposte dall’autorità di Governo.

Reparto Operativo Aeronavale di Ancona della Guardia di Finanza

In raccordo con i Comandi Provinciali, cui è equiparato, ed in stretto coordinamento con le autorità di pubblica sicurezza delle province marchigiane, schiera il proprio personale impegnando le unità navali e le pattuglie terrestri nel controllo sugli spostamenti delle persone presenti in mare, lungo la costa e nei porti, procedendo alla richiesta di esibizioni delle autocertificazioni al fine di garantire il pieno rispetto delle misure imposte dall’autorità di Governo atte a fronteggiare il dilagare del virus COVID -19 e a tutela della salute di tutta la comunità, nonché a monitorare il corretto adempimento da parte degli esercizi commerciali e delle attività ambulanti.

Lo sforzo operativo giornaliero posto in essere, condotto soprattutto con i mezzi navali in dotazione al Reparto, si è concretizzato nell’esecuzione di ben 89 crociere operative, effettuate dalle vedette e guardacoste in dotazione per la sorveglianza delle acque adiacenti le spiagge ed i natanti presenti in mare, che hanno portato al controllo di 107 persone e ad elevare nove verbali amministrativi, nonché alla denuncia penale per due soggetti.
Le sanzioni amministrative, che prevedono fino ad un massimo di euro 3000, sono state inflitte per la violazione ex art. 4 del d.l. 25 marzo 2020 n°19, poiché le persone controllate non avevano rispettato le misure di contenimento imposte, necessarie per ridurre le possibilità di trasmissione del contagio.

controllo di un signore in canoa che, inottemperante ai divieti, pagaiava al largo di Palombina

Tre casi emblematici sono quelli scaturiti dal pattugliamento in mare: il primo fa riferimento ad un controllo eseguito dalla vedetta V.918, che ha individuato un uomo il quale, senza preoccuparsi delle norme di contenimento emanate e dei relativi divieti, superabili solo da comprovate esigenze lavorative, d’urgenza, di necessità o per motivi di salute, aveva raggiunto in auto la baia di Portonovo e stava andando in windsurf; un secondo al controllo di un signore in canoa che, inottemperante ai divieti, pagaiava al largo di Palombina. Altro episodio si è verificato durante le trascorse festività pasquali nell’area della riserva naturale della Sentina, a San Benedetto del Tronto. La vedetta del Corpo in navigazione lungo costa ha notato un uomo sulla battigia che, accortosi di essere stato individuato, ha cercato inutilmente di dileguarsi nella macchia, dove è stato fermato da una pattuglia automontata fatta confluire per il controllo.

motoscafi della Guardia di Finanza di Ancona

Restare a casa a fare la nostra parte è quello che si cerca di far comprendere durante i controlli a coloro che non hanno motivi per uscire dalla propria abitazione. I Finanzieri di mare si propongono al cittadino come punto di riferimento nella tutela della salute della collettività e nella promozione del senso civico e di responsabilità.

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8 commenti

  1. Queste tre persone stavano da sole e non contagiavano nessuno ma naturalmente ogni occasione è buona per limitare le libertà personali sancite dalla Costituzione. Le norme in vigore sono assurde, inutili e scellerate per coprire l’inadeguatezza della nostra classe politica e tecnica. Comunque, se proprio volete applicarle queste norme, cominciate con il dott. Bertolaso che, positivo, senza aver fatto la quarantena, senza mascherina, senza rispettare le distanze di sicurezza, con il sindaco Ciarapica e l’ingegnere della società di progettazione del Sovrano Militare Ordine di Malta, se la passeggia per la zona Fiera di Civitanova Marche inseguendo un bocconcino da dodici milioni di euro .

    • A causa di gente irresponsabile, ignorante, l Italia conta più morti che in Cina. A nessuno fa piacere privarsi delle proprie abitudini, ma per il bene collettivo, in un momento come questo, e’ necessario che tutti osservino i divieti in vigore, compresi i due surfisti. E chi ti dice a te che uno dei due non fosse positivo ma asintomatico?A contatto con l altro… E’ così che si prolifera il virus. Spero che la sanzione sia stata salata. Un comportamento simile e’ irrispettoso nei confronti di chi quotidianamente perde la vita e verso chi nelle corsie d ospedale rischia la propria.

  2. A parte il fatto che sul numero dei morti la Cina non ce la racconta giusta, la situazione tragica in cui versa l’Italia non è certo dovuta a sue surfisti che, appunto, se avessero potuto farsi i tamponi, forse si sarebbero mossi con maggiore senso di responsabilità. Ma per i tamponi non ci sono i soldi, ma per pattugliare il territorio (e le coste) non per battere la criminalità ma per applicare le norme liberticide in vigore il fondi ci sono. La magggior parte dei contagi è avvenuto in ambito ospedaliero e avviene ora in ambito domestico, ormai qualche verità parziale comincia a trapelare. Il virus ha proliferato e prolifera grazie all’insipienza e arroganza di chi ci amministra e alla dabbenaggine di cittadini invertebrati che subiscono e si bevono tutti le bugie e gli abusi che ci vengono quotidianamente somministrati.

  3. Ma vi rendete conto che i disagi mentali indotti da questa normativa scellerata messa in piedi per coprire l’insipienza della macchina dello Stato dureranno per anni o diventeranno permanenti? Ma cosa altro deve fare questa classe politica incapace per indurre gli italiani a fare una sollevazione, un ammutinamento, una disobbedienza civile?

  4. Non condivido. Sarei curioso di sapere quali siano le fonti attendibili cui ti affidi. Allora se la proliferazione non dipende dai surfisti, non dipende neanche da chi fa una corsetta al parco… C’è una regola. Tutti la debbono rispettare, punto e basta senza se e senza ma, e che caspita, se tutti famo come ce pare… Italiani popolo di furbetti indisciplinati.

  5. Infatti, con le dovute distanze e magari contingentati, anche le corsette al parco dovrebbero essere consentite. Capisco che a questi nostri governanti sia stata fatta una iniziale apertura di credito, due settimane, tre, quattro al massimo. Ma in questo ampio lasso di tempo la maggior parte di noi non è riuscita a fare un tampone e quindi non si si può comportare in modo da non infettare gli altri senza auotoinfliggersi la carcerazione preventiva in cui l’Italia è specializzata. E la inadeguatezza di chi ci governa deve essere pagata da noi con la sospensione dei diritti civili? E’ arrivato il momento della disubbidienza civile.

  6. La disubbidienza cui si accenna sarebbe indice di ignoranza, di non rispetto verso medici e verso chi giornalmente perde la vita. Disobbedire uscendo, facendo ognuno i propri comodi, dunque contribuendo alla diffusione del virus, significherebbe chiudere nuovamente per un lasso di tempo ancor più più lungo. Affinché questo non avvenga e’ opportuno che tutti osservino scrupolosamente le regole, senza eccezioni. Salvo casi di stretta necessità, e non possono essere considerati tali la corsetta al parco o una gita in canoa. Continuare a far polemiche scrivendo ulteriori fesserie, espone al ridicolo.

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