Coerentemente alle disposizioni normative adottate d’urgenza dall’Autorità di Governo, per contenere la diffusione del Coronavirus ed al fine di dare concreta attuazione alle direttive impartite dal Comando Generale della Guardia di Finanza, i Reparti del Comando Provinciale di Macerata hanno adeguato il proprio dispositivo di vigilanza in funzione dell’esigenza di sostenere l’economia sana del Paese e di attenuare la situazione di sofferenza e difficoltà manifestata da cittadini, imprese e professionisti, orientando prioritariamente l’attività operativa al rigoroso rispetto delle misure emergenziali.

L’attività delle Fiamme Gialle maceratesi è, quindi, preminentemente orientata al contrasto delle condotte più marcatamente illegali e fraudolente nonché alla repressione di ogni forma di illecito connesso a fenomeni di concorrenza sleale e di speculazioni di vario genere, attuando mirati servizi a tutela dei consumatori ed a contrastare l’aumento ingiustificato dei prezzi dei dispositivi di protezione individuale, dei prodotti igienizzanti ovvero di prima necessità, nonché protesa alla stretta osservanza dei divieti sugli spostamenti ingiustificati delle persone.

Nell’ambito di tale dispositivo operativo, la Compagnia di Civitanova Marche ha individuato una parrucchiera, con esercizio collocato nella zona centrale della città, la quale, nonostante i divieti imposti dalla normativa emergenziale, svolgeva la propria attività, ricevendo una cliente.

Sia per l’esercente che per la cliente sono scattate le sanzioni previste dalla nuova normativa, che vanno da un minimo di 400 euro ad un massimo di 3.000 euro.

In ragione della constatata trasgressione, sarà analizzata anche la posizione fiscale della parrucchiera.

L’operazione di servizio si inserisce nel più ampio dispositivo di controllo del territorio, attuato dalla Guardia di Finanza sia per garantire la più stretta osservanza delle vigenti disposizioni legate al contenimento dell’emergenza sanitaria in corso e quindi a salvaguardia della salute dei cittadini sia al contrasto di condotte marcatamente illegali e fraudolente che abbiano correlazione con l’emergenza stessa.

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3 commenti

  1. A causa di questi furbetti, l Italia conta più morti che in Cina. Una vergogna. E’ chiaro che a nessuno piace privarsi delle proprie abitudini, ma in un periodo come questo si deve fare il sacrificio di rimanere in casa per l interesse proprio e della collettività. E nel rispetto di coloro che mettono a rischio la loro vita nelle corsie degli ospedali. Ben vengano dunque sanzioni salate!

  2. Fino a quando si hanno comportamenti del genere che violano la quarantena potranno esserci 1000 picchi ma la discesa non la vedremo mai!
    Per domare gli Italiani non vedo quale altro metodo adottare.
    Siamo partiti con un autocertificazione che i furbetti cercavano di cucirsela a proprio piacimento,siamo passati ad una seconda ben più restrittiva che oltre a specificare la motivazione dello spostamento anche il punto di partenza e di arrivo.
    Non bastando le restrizioni governative si sono dovute aggiungere quelle dei governatori regionali da specificare nell’autocertificazione che se ne è a conoscenza.
    Dopo di questo se non basta credo che l’extrema ratio siano le botte come avviene in India!

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