Marcello Evangelista, segretario regionale Uil Fpl, impegnato in prima linea nell’emergenza Coronavirus, infermiere nel reparto rianimazione dell’ospedale di Civitanova Marche, denuncia come il personale sanitario, dopo un mese dalla comparsa dei primi focolai di contagio in Italia, sia stato mandato allo sbaraglio a combattere una guerra senza armi e munizioni fino ad impedirgli addirittura, con decreto legge, di potersi mettere in quarantena qualora fosse venuto in contatto con chi si era stato contagiato.

Ascolta l’intervista a radio Erre dove parla dell’inferno che si vive nell’ospedale dove lui opera con malati attaccati ai respiratori e degenti che muoiono perché non ce la fanno a superare la polmonite.

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1 commento

  1. Mandarono gli alpini in Russia con gli scarponi di cartone e si riempivano la bocca con gli eroici combattenti e via su questo tono. Dovrebbe essere cambiato il quadro politico, ma l’ipocrisia della classe dirigente e della maggior parte dei mass media resta sempre uguale a se’ stessa. Gli infermieri sono i nostri eroi, i nostri angeli etc. poi mancano di tutto. Si fa chiudere per un mese una azienda agricola perchè i lavoratori non avevano i DPI. Invece gli infermieri……non sappiamo neanche quanti ne sono morti mentre per i medici la contabilità è più precisa.

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