Leggiamo dei gravi problemi alla Rsa e dei timori di contagio al reparto cure intermedie del Santa Lucia. Leggiamo anche con crescente preoccupazione degli stessi problemi in molte case di riposo della zona. Purtroppo sono luoghi e servizi a rischio elevato di contagio, ma relativamente alla Rsa di Recanati è da tempo che segnaliamo difficoltà organizzative e gestionali, mai risolte da dirigenti e funzionari dell’Area Vasta.

Ad esempio mentre gli Ircer hanno sospeso le visite dei familiari da inizio marzo, alla Rsa il provvedimento è stato preso in ritardo, dall’11 marzo, tanto che un primo timore di contagio c’è stato alcuni giorni fa per la visita ad un degente di un familiare, poi purtroppo deceduto causa coronavirus.

Riteniamo importante agire subito e proponiamo:
– lo spostamento immediato dei pochi nonni non positivi nel piano dove non ci sono contagiati per evitare promiscuità sullo stesso piano;
– creare un piano covid per monitorare e sostenere i positivi con la presenza costante di un medico essendo ben 14 gli anziani positivi;
– sostenere e garantire i presidi di sicurezza sul lavoro agli operatori;
– garantire il posto di lavoro agli stessi operatori contagiati ed a quelli che non lo sono superando definitivamente i problemi gestionali (a partire dagli stipendi arretrati);
– l’ospedale Santa Lucia sia utilizzato per le funzioni no covid possibili, ad esempio per il reparto medicina, oculistica, dermatologia, pensando fin da subito al riutilizzo delle sale operatorie per le attività possibili. Ad esempio per i malati oncologici della zona costiera dell’Area Vasta. Al momento è indispensabile garantire le urgenze ambulatoriali, la dermatologia, la dialisi.

Salvaguardare il Punto di Primo Intervento prevedendo un sistema di Potes che garantisca i tempi di sanificazione dell’ambulanza dopo intervento covid.

La gestione della Rsa è competenza dell’Area Vasta della Regione e per questo ci rivolgiamo al Direttore Maccioni ed ai responsabili locali Turchetti e Mazzanti. Abbiamo detto al nostro Sindaco che come autorità sanitaria locale debba pretendere dai dirigenti e responsabili della Rsa che si intervenga subito in modo deciso e che ci sia un cambio di passo.

Lo dobbiamo ai nostri nonni ricoverati ed ai lavoratori in prima linea che non finiremo mai di ringraziare.

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