La Capitale danese è, ormai da diversi anni, ufficialmente proiettata verso un futuro sostenibile. Molti sono i fattori che hanno contribuito a renderla un esempio virtuoso a livello mondiale e, tra questi, vale la pena citare il sistema di mobilità pubblica, attualmente il più evoluto in Europa. Già European Green Capital nel 2014 e vincitrice dell’European Prize for Urban Public Space nel 2016, la città di Copenaghen è da qualche anno oggetto di un piano di lungo periodo – il CPH 2025 Climate Plan – che la guiderà verso il raggiungimento dell’obiettivo 0-emissioni di CO2 entro il 2025.

In questo quadro rientra anche la scelta della Municipalità di Copenaghen di provvedere alla conversione a LED di tutta l’illuminazione pubblica; il progetto, lanciato nel 2013, si proponeva di sostituire 18.800 punti luce in tutta la città, passando da sorgenti tradizionali ad apparecchi a LED. L’obiettivo iniziale, fissato in accordo con Citelum – società del gruppo EDF incaricata della gestione del sistema di illuminazione pubblica – era di favorire un risparmio di energia elettrica pari al 90% ma, grazie alle sostituzioni finora realizzate, è già stato raggiunto il 95%.
Il piano ha avuto avvio con i luoghi simbolo della Capitale, per poi essere esteso alla totalità degli apparecchi cittadini, e iGuzzini ha fornito apparecchi per illuminare diverse aree di interesse della città – tra queste, il nuovo impianto di termovalorizzazione Copenhill, sull’isola di Amager. Proiettori su palo Maxiwoody illuminano la Borsa e il Parlamento, entrambi situati nel centro storico della città. Altri Maxiwoody sono stati poi utilizzati in altre aree della città, come il distretto di Nordhavn, un tempo area portuale e industriale ora al centro di un intervento di riqualificazione firmato da Cobe, Sleth, Polyform e Rambøll, che la trasformerà in un quartiere vivace e perfettamente connesso con il resto della città; un “maquillage” che ne cambierà la destinazione d’uso – in abitazioni, uffici, scuole, centri culturali e attività commerciali – senza però modificare gli elementi riconoscibili dell’ex porto, come i due silos della Aalborg Portland, ora sede di uffici.
Sebbene realizzata con gli stessi proiettori Maxiwoody, l’illuminazione varia al variare dei luoghi. Sulle facciate del Palazzo della Borsa e del Parlamento si è ricercata una perfetta omogeneità che annullasse le zone d’ombra e permettesse di cogliere tutti i particolari architettonici. Il primo edificio, ad esempio, risalente al 1625, è caratterizzato da un tetto di rame verde e dalla cosiddetta “Guglia del Drago”, alta 56 metri e formata da 4 code di drago attorcigliate, ora perfettamente leggibili nella notte. Nell’area di Nordhavn, invece, i Maxiwoody assicurano un livello di illuminamento orizzontale adeguato e omogeneo, fondamentale per garantire la sicurezza pubblica e, in alcuni casi, contribuiscono con tocchi d’accento a sottolineare la piacevolezza di una passeggiata lungomare.

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