di Rita Soccio

Con l’amministrazione Pepa, il Teatro Persiani diventa un lusso per le associazioni recanatesi.

Non tutti i cambi di prospettiva portano benefici. Purtroppo, le scelte adottate dall’amministrazione guidata dal sindaco Pepa sembrano più orientate a ridurre il ruolo e il valore delle associazioni cittadine, che da sempre rappresentano un vanto e una ricchezza per Recanati. Dopo la decisione di eliminare le consulte cittadine, motivate con l’accusa di essere “strumenti di pressione verso l’amministrazione”, assistiamo ora a nuove scelte che penalizza il tessuto associativo locale. È bene ricordare che nella nostra amministrazione la Consulta della Cultura e del Benessere era guidata da un esponente di Fratelli d’Italia, a dimostrazione di un approccio inclusivo e aperto al contributo di tutti. A questo si aggiungono altre decisioni discutibili, come la chiusura del cinema, l’esclusione della Civica Scuola di Musica dall’organizzazione delle celebrazioni per il grande tenore Beniamino Gigli, senza nemmeno il coinvolgimento per un semplice patrocinio e, ora, l’aumento esorbitante delle tariffe per l’utilizzo del Teatro Persiani. Il rincaro delle tariffe per l’affitto del teatro è un duro colpo per le associazioni culturali e le scuole di danza locali, che vedono i costi aumentati fino a triplicarli rispetto al passato. È evidente che il Teatro Persiani, recentemente entrato nella rosa dei teatri storici Marchigiani candidati a patrimonio UNESCO anche grazie alle azioni di valorizzazione promosse dalla nostra amministrazione, sia un luogo prestigioso e ambito. Ed è giusto che chi lo affitta per eventi privati o commerciali contribuisca adeguatamente. Tuttavia, non si può applicare la stessa logica alle associazioni cittadine e alle scuole recanatesi, che dovrebbero essere sostenute nell’accesso a questo bene comune e non penalizzate. Le associazioni recanatesi non sono solo una straordinaria espressione di volontariato e creatività, ma anche un fondamentale strumento di coesione sociale e crescita collettiva. Le compagnie teatrali cittadine, in particolare, non offrono solo un’opportunità di socializzazione e di espressione personale, ma con il loro spettacolo finale creano un momento di condivisione importante per la comunità. Questi eventi non solo arricchiscono il tessuto culturale e sociale locale, ma contribuiscono anche alla vitalità del centro storico, attirando pubblico e generando un indotto positivo per le attività commerciali. Noi abbiamo sempre lavorato affinché il Teatro Persiani rimanesse un punto di riferimento per la nostra comunità, calmierando gli affitti o addirittura azzerandoli per le scuole cittadine di ogni ordine e grado o per particolari spettacoli di beneficienza. Lo stesso vale per le scuole di danza, che già faticano a reperire risorse e che, a differenza di altre discipline sportive, non ricevono contributi pubblici di sostegno. Per comprendere l’impatto concreto di queste nuove tariffe, basti pensare che le scuole di danza, che con la nostra amministrazione pagavano circa 1.000 euro per i saggi di fine anno, ora si troveranno a dover sborsare tra 1.715 e 2.980 euro. Un aumento sproporzionato che rischia di spostare in altri teatri di comuni vicini gli spettacoli finali delle nostre scuole. Se questo è il “cambio di prospettiva” dell’amministrazione Pepa, è un cambio miope, che va nella direzione opposta all’ascolto, al sostegno e alla crescita delle associazioni recanatesi. La cultura e il volontariato non sono un lusso, ma un valore da difendere e promuovere. E noi continueremo a farlo.

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3 commenti

  1. Ricorderemo sempre le sue perle da assessora: i totem, le scarpe coi lustrini, i salti della quaglia tra civica e pd.
    Je bbrucia e rosica.

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