Affrontiamo un tema centrale per il nostro territorio: la sanità. Ho avuto il piacere di confrontarmi con Giovanna Capodarca, attivista e voce autorevole nella battaglia per un sistema sanitario più efficiente nelle Marche, nella provincia di Macerata e sul nostro territorio.

Durante l’intervista, Capodarca ha sottolineato con fermezza che non è realistico pensare di riportare in vita i tredici ospedali chiusi sotto la giunta regionale di Luca Ceriscioli, come spesso propone il Comitato pro ospedali pubblici. Piuttosto, la vera sfida è quella di rafforzare i servizi esistenti, rendendo la sanità più efficiente e accessibile.

Uno dei principali problemi messi in evidenza è l’eccesso di burocrazia, che rallenta i processi e ostacola il funzionamento degli ospedali e dei presidi sanitari. Secondo Capodarca, serve una migliore organizzazione del sistema sanitario, che permetta di ridurre le attese, migliorare i servizi di emergenza e potenziare l’assistenza territoriale.

Il messaggio che emerge con forza è chiaro: non basta guardare al passato e sperare nella riapertura di strutture chiuse da anni. Bisogna piuttosto concentrarsi su un potenziamento concreto e mirato della sanità pubblica, con investimenti intelligenti e una gestione più efficiente.

 

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3 commenti

  1. Luca Falzetti on

    Ha mai riflettuto, signora, anche solo per un momento quale ruolo di “alleggerimento” sul sistema sanitario regionale potrebbero avere proprio gli ospedali di comunità, dove affrontare tanti piccoli problemi che altrimenti le persone non saprebbero come affrontare? Si è accorta che tante aree delle Marche sono ormai sguarnite di servizi sanitari (lei li vede “esistenti”, ma non capisco dove guarda!), sono ormai mancanti addirittura dei medici di famiglia? Rifletta, rifletta e poi ne riparliamo. Seriamente, però.

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