Il mercato del sabato di Recanati è in crisi: stalli vuoti, commercianti in fuga e promesse non mantenute. L’amministrazione aveva annunciato un “bando migliorativo” per assegnare i posti inutilizzati, ma nulla è cambiato. La burocrazia paralizza ogni intervento e la frustrazione cresce tra gli ambulanti.

Le promesse delle amministrazioni passate e presenti si sono infrante contro l’immobilismo burocratico e la lentezza con cui le decisioni vengono prese e la mancanza di interventi concreti ha creato una sensazione di frustrazione tra i commercianti che vedono il loro lavoro e le loro speranze soffocate da un sistema che non riesce a rinnovarsi.

Eppure per Massimo di Matteo, ambulante ma anche presidente regionale della Fiva (Federazione italiana venditori ambulanti), il “bando migliorativo” si può fare tranquillamente perché sarebbe sufficiente inviare una comunicazione alle organizzazioni sindacali di categoria, che di solito non fanno alcuna difficoltà, anzi “sono contente di avviare questa limitata, ma utile organizzazione del mercato”.

Il problema della gestione del mercato non è nuovo. Massimo di Matteo ricorda che quando c’è stata la necessità di intervenire, nel periodo del Covid, per organizzare il mercato secondo le norme varate per creare nuove distanze fra le bancarelle ed evitare assembramenti, lo si è fatto senza alcuna problematica e in tempi celeri.

“Se c’è necessità di riorganizzare l’intero mercato si avvii, quindi, dice di Matteo, un bando generale dietro una proposta precisa e una cartina nuova sulle disposizioni degli espositori. Un accordo con le organizzazioni sindacali si trova anche se alcuni ambulanti pensano che possa essere rischioso mettere tutto a bando perché si tratterebbe di azzerare tutto e di ripartire da capo”.

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16 commenti

    • Ancora non hanno capito che i mercati funzionano nelle Città che hanno già “giro”, non c’è nessuna città al mondo che vede passare gente perché c’è il mercato.

  1. Diciamo che questa cosa della burocrazia a Recanati si chiama poca voglia dei dipendindi e dirigenti del Comune di Recanati di fare qualsiasi cosa…

    • Luca Falzetti on

      La burocrazia è una comoda scusa per giustificare tutta l’inerzia degli amministratori comunali. Tra l’altro la “burocrazia” è messa in piedi e organizzata da chi poi fa il sindaco o l’assessore, non è una cosa che qualcun altro impone al Comune. Se il sindaco Pepa vuole mantenere il suo impegno con la cittadinanza, spieghi a chiare lettere cos’è che rallenta o impedisce la riorganizzazione del mercato settimanale, ma senza tirar fuori la scusa patetica di “è colpa di chi c’era prima”. Ricordando che quella del mercato è una caratteristica dell’identità di Recanati, un segno di cultura che non si può cancellare con un tratto di penna.

      • Filibon Giovanni on

        Falzetto adesso è un progetto mercatologo esperto con visioni lungimiranti così come lo è stato con la pandemia COVID/morso di pipistrello, iniezioni a rotta di collo a tutto ciò che si muoveva ( forse piante comprese nella sua testa) segregazioni ai suoi simili,Putin in fin di vita,( dal 2022)Russia in ginocchio e vittoria Ucraina grazie alle scelte socialiste Europee…fai na cosa Falze ‘ , limitati a dirci che tempo farà prossimo weekend e chiudiamola qui, male che vada ,se confermi la tua propensione a sparare boiate,al massimo staremo in casa.
        p.s. fatti volere bene da qualcuno ed esortalo a fermarti quando hai la tentazione di dare dritte al prossimo.

  2. Quelle 3 bancarelle davanti a palazzo Venieri mi spiegate che ci stanno a fare se il centro di piazza è vuoto?

  3. inutile andare controcorrente, i centri commerciali hanno eliminato i mercati rionali. Ha ancora senso mantenerlo?

  4. Roberto Brioschi on

    il Mercato, che soffre la concorrenza di P.to Recanati e Macerata, dovrebbe distinguersi per l’offerta selezionata delle merci, tali da non trovarsi nei mercati di prossimità’. Elevare lo standard di qualita’ dei prodotti e diversificati: bio confezionato e fresco, libri, vintage ( /non scarti di cantina e solaio), vini artigianali regionali, tipicita’ reali, mercerie e passamanerie, ecc. Introdurre anche brevi performances come interventi musicali, readings … Il mercato come opportunità’ di incontro, intrattenimento. Come e’ stato da sempre nei secoli. E, nel giorno del marcato anche musei aperti e visite guidate. Sinergia anche con i bar che, ad esempio, dolo quel giorno possono offrire “la colazione del mercato” e “l’aperitivo del mercato”, ecc. Un evento cittadino che coinvolga piu’ attori, un percorso di valorizzazione reciproca.
    La burocrazia e’ l’ultimo dei problemi.

    • Ma mica si parla di una fiera, di quelle che una volta c’erano in occasione del patrono! I mercati settimanali ci sono sempre stati in tutte le località, senza ridicole questioni di concorrenza tra un posto e lò’altro. Alla fine il successo lo stabiliscono gli ambulanti stessi, che se trovano la piazza conveniente cioè se fanno incassi continuano a frequentarlo, altrimenti abbandonano. Giusto però sapere dal sindaco perchè adesso il mercato del sabato diventa un problema.

  5. quando si vogliono mascherare fallimenti politici la buttiamo in burocrazia. Ma come il nuovo Assessore aveva fatto riunioni su riunioni per rilanciare il mercato del sabato e quindi?

  6. PURTROPPO il mercato è una cosa superata, penso di poter dire cha ha fatto il suo tempo….. si prenda atto di questo e non si faccia “accanimento terapeutico”

  7. bisogna rassegnarsi all’idea che Recanati e il suo centro e non solo ormai è alla fine. la chiusura di numerosi negozi e per ultimo il famosissimo Capita’ ha sancito definitivamente la fine di questa città sotto l’aspetto commerciale.
    sopravvivono solo ed esclusivamente due o tre negozi di abbigliamento storici per il resto non c’è più niente. gente chiama gente. la vicina Porto Recanati ci sta sottomettendo per i negozi e un bel mercato settimanale ma soprattutto per il passeggio. Gente Chiama Gente.

    • Il deserto non è solo il sabato. Cosa dire delle domeniche silenti senza un bar per prendere un caffè? promuoviamo il Campus unica animazione del centro e se venisse l’Università non sarebbe certo un danno. Non esistono solo le università pubbliche.

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