Un fabrianese di 51 anni è stato accusato di furto, falso in scrittura privata e falsità in titoli di credito per essersi appropriato di un assegno bancario da 800 euro appartenente a un anziano di Recanati. I fatti risalgono al mese di dicembre 2022, quando l’anziano, malato e contagiato dal Covid-19, necessitava di assistenza domiciliare.

Il Caso

L’anziano, un 80enne recanatese, aveva affidato l’assistenza a una cooperativa che si occupa di servizi domiciliari. Tra il 2 e il 7 dicembre dello stesso anno, l’uomo era stato assistito dal 51enne, che aveva avuto accesso al carnet di assegni dell’anziano. Al termine del periodo di assistenza, l’anziano e sua figlia si accorsero di un pagamento non autorizzato. Il 12 dicembre, infatti, era stato incassato un assegno di 800 euro dal conto dell’80enne. La figlia, utilizzando il servizio di home banking, scoprì che l’assegno era stato emesso con il nome del badante come beneficiario e una firma falsa dell’anziano.

La Scoperta e la Denuncia

Dopo aver contattato la banca per ottenere maggiori informazioni, la figlia dell’anziano ricevette una copia dell’assegno incassato. Esaminandolo, l’anziano riconobbe che la firma sul titolo non era la sua, ma una falsificazione evidente, scritta in carattere stampatello. Così, l’80enne decise di presentare denuncia contro il suo badante.

L’Accusa e il Processo

L’imputato, difeso dall’avvocato Daniele Melacotte, nega tutte le accuse. La sua difesa ha chiesto il rito abbreviato. Ieri si è svolta l’udienza predibattimentale a Macerata, davanti al giudice Domenico Potetti e al pm Francesca D’Arienzo. Durante l’udienza, l’anziano si è costituito parte civile, assistito dall’avvocato Donato Attanasio.

Il Rito Abbreviato e il Rinvio

Il fabrianese dovrà rispondere dei reati di furto, falso in scrittura privata e falsità in titoli di credito. La causa è stata rinviata al prossimo 7 aprile per la discussione del caso.

Questo episodio solleva ancora una volta la questione della vulnerabilità degli anziani, che possono essere facilmente sfruttati, anche da chi è stato assunto per prendersi cura di loro. La giustizia dovrà ora accertare la verità e stabilire la responsabilità dell’imputato.

Share.

Radio Erre - La Radio che parla e fa parlare | Società Cooperativa Chiostro S. Agostino, 2 62019 Recanati | MC C.F-P.IVA 00351460431 | Tel: 0717574429 | E-mail: radioerre@radioerre.net | PEC: radioerre@pec.it

1 commento

Lascia un Commento

Exit mobile version