Doveva essere una semplice gara di calcio a 5 prima della pausa natalizia, ma l’incontro tra Recanati C5 e Corinaldo C5 si è trasformato in un caso di cronaca. Al termine della partita, finita 3-3, un uomo incappucciato ha spruzzato spray al peperoncino contro alcuni membri dello staff ospite, generando momenti di tensione e la necessità di chiamare le forze dell’ordine.

Il match, valido per il girone D di Serie B, era particolarmente sentito: le due squadre, rispettivamente quarta e terza in classifica, si giocavano punti cruciali per la corsa playoff. Tuttavia, gli animi si sono surriscaldati non solo durante la gara, ma anche nel post-partita.

La società di casa, il Recanati C5, ha immediatamente preso le distanze dall’episodio:La società Recanati C5 in persona del suo Presidente e di tutte le sue componenti intende prendere le distanze e stigmatizzare fermamente i comportamenti tenuti da alcuni propri “tifosi” in occasione della partita di sabato scorso contro il Corinaldo, che sono assolutamente distanti dai valori dello sport e del confronto sportivo, che da sempre contraddistinguono l’operato della nostra società; nello specifico tutti i dirigenti del Recanati calcio a 5 si sono adoperati per riportare a comportamenti consoni ad una manifestazione di sport, quei facinorosi che si sono contraddistinti usando parole non appropriate nei confronti dei sostenitori ospiti.

È però abbastanza sorprendente essere additati di “vergogna” da una società che ha avuto in un proprio tesserato, l’allenatore, l’unico protagonista di una aggressione nei confronti del nostro giocatore Taffi; aggressione che non poteva non scatenare reazioni verbalmente scomposte.

Infine ci preme evidenziare che il “soggetto incappucciato” che ha spruzzato lo spray al peperoncino, da fuori dell’impianto sportivo, non e’ un nostro sostenitore, bensì una persona ignota alla società mai vista tra i nostri spalti in precedenti eventi sportivi, che si e’ introdotta all’interno del nostro centro sportivo probabilmente al solo scopo di porre in essere l’atto, poi compiuto comunque fuori dall’impianto. In proposito si evidenzia che sia il nostro dirigente Cesare Lotito, che il Presidente Graziano Bravi hanno provveduto, chiamando anche le Forze dell’Ordine, ad assicurare il deflusso sereno dei tesserati del Corinaldo dal centro sportivo, così come poi realmente avvenuto in un clima assolutamente pacifico e cordiale.

Tutti noi che ci impegniamo nello sport, ci siamo dispiaciuti che una bellissima ed avvincente partita come quella di sabato, sia stata macchiata da comportamenti assolutamente poco corretti.L’obbiettivo di eliminare certi episodi dalle manifestazioni sportive, passa sicuramente attraverso valutazioni che interessano, sicuramente il modo in cui i nostri tesserati vivono l’evento sportivo e poi l’organizzazione da mettere in atto per impedire che si verifichino comportamenti scorretti.

Per “migliorare il nostro mondo”, riteniamo sempre più utile fare seria e rigorosa autocritica piuttosto che accusare gli altri. Con la certezza che il prossimo incontro si ricorderà solo per quanto avviene in campo, perché desiderio di entrambe le società.

Tanto si doveva”.

Dal canto suo, il Corinaldo C5 ha fornito una versione diversa, sottolineando come la tensione fosse già alta sul campo: “

Peggio di chi non si prende le proprie responsabilità, c’è chi che non se le prende e punta il dito. Noi, Corinaldo Calcio a 5, iniziamo col prendercele. È vero, durante la partita (ripetiamo, durante la partita) qualche nostro tesserato può aver esagerato (ma non siamo stati gli unici, a onor di cronaca), ma tutto ciò è stato fatto in campo, dove esistono arbitri deputati a far rispettare il gioco ed eventualmente sanzionare.

Per qualcuno, invece, esiste la giustizia “fai da te”; così è successo, crediamo per la prima volta in un campionato nazionale, che due persone abbiano fatto invasione di campo durante la gara: prima un adulto con un paletto in mano verso un nostro giocatore poi, sul finale un ragazzo incappucciato diretto verso il nostro mister. Dopo il triplice fischio, il putiferio, con un’invasione di campo generale. Gli stessi due individui, insieme a molti altri, hanno continuato a minacciare anche fuori (c’era una curva di gente all’ingresso del geodetico ad aspettare che la nostra squadra uscisse), ma evitiamo di raccontare le scene pietose viste, le aggressioni verbali subite per il semplice fatto, ne siamo sicuri, di aver pareggiato, quando arrivati a un certo punto non se lo aspettava nessuno. Avessimo perso non sarebbe successo nulla, ne siamo certi. Anzi, la frustrazione è cresciuta quando Zacheo ha sbagliato prima il gol del 4-2, poi quello che avrebbe permesso al Recanati di portare a casa la partita. La domanda è: e se avessimo vinto noi?

Ma sapete la vera differenza qual è? I nostri tesserati si sono andati subito a scusare, facendo il mea culpa per la poca lucidità avuta, cosa che a parte inversa, invece non è accaduto. Le scuse non le abbiamo sentite, né in campo né fuori, anzi tanti, troppi alibi per avallare tesi assurde, tante troppe parole per sviare l’attenzione e far passare noi vittime come carnefici. Una società padrona di casa che mentre succedeva il finimondo, continuava a minimizzare (lo stesso ragazzo dell’invasione di campo ha continuato a insultare anche una volta fuori dal cancello, utilizzando uno spray al peperoncino verso tre componenti del nostro staff, ma neanche questo ha convinto la società a chiamare i carabinieri).

Un’orribile giornata di sport. Una di quelle che ti fa passar la voglia di andare a vedere una partita, che ti fa venire voglia di non giocare più.

E ci dispiace enormemente perché questo buio pesto ha tolto luce al nostro Alessandro Bacchiocchi che, rientrato dopo mesi lontano da gare ufficiali, è stato protagonista in campo gli ultimi tre minuti con la casacca del portiere di movimento andando a segnare il gol del 3-3 che equivale a una vittoria; ci dispiace abbia tolto luce al nostro portiere Christian Perlini che, con la sua parata sul secondo tiro libero tirato da Zacheo, ha regalato al Corinaldo un punto fondamentale; e per finire, ci dispiace abbia tolto luce alla prestazione della squadra, una sinfonia in crescendo, alla sua enorme personalità che le ha permesso, sul 3-1, di non mollare, andandosi a prendere con tutto quello che era rimasto, cuore testa anima, il 3-3 finale”.

 

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1 commento

  1. La conferma che il calcio, (calcetto o calciotto) é uno sport violento, diseducativo, divisivo. Fatto di fallacci, sputi, finti infortuni, insulti, irregolarita’, cattiveria.
    In campo e fuori.
    I commenti delle due società completamente divergenti. La prova che non esiste lealtà neanche a parole.
    Da sanzionare entrambe con lunghe squalifiche e forti sanzioni.

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